La fascia tricolore, si sa, è il distintivo del sindaco.
E del sindaco e basta.
Come il gonfalone lo è del Comune.
Unicamente ad Arezzo non è così … di conseguenza:
è caos, un gran casino, anche su chi sia il sindaco di Arezzo.
Se sia femmina o sia maschio.
Se si chiami Mery o si chiami Alessandro.
Se di cognome fa Cornacchini o di cognome fa Ghinelli.
Che bordello di confusione c’è in città!
La gente si domanda chi sia il Primo Cittadino.
Se sia una capa o un capo.
Se nel Palazzo brilla una Stella o s’è insediato un ingegnere.
Chi capperi è il sindaco di Arezzo?
E’, forse, un AMBOSINDACO?
Su feisbuc, il media sociale più cliccato, son 2, due e non uno.
Ambo in posa istituzionale nelle foto dei rispettivi profili, ambo figurano con la fascia tricolore a tracolla della spalla.
Questo ambo è formato da la Mery Stella e da l’Alessandro.
Cosa dice la normativa vigente sulla la fascia tricolore?
Dice che è indossata dal sindaco di una città durante le cerimonie ufficiali.
Non è un semplice ornamento.
Ma un simbolo.
Dunque, va usata con consapevolezza.
In quanto la fascia è il distintivo del sindaco e non del Comune, per cui chi altri ne fa le veci, la indossa temporaneamente e stop.
La normativa vigente non specifica se il facente temporaneamente le veci del sindaco può usare stabilmente la propria immagine con il segno distintivo del sindaco come immagine personale nel proprio profilo di feisbuc.
Non lo specifica la legge, lo dovrebbe specificare il buon senso e il senso civico.
E dato che, attualmente, Arezzo è governata da un grossissimo senso civico:
ergo che sia la Mery Stella Cornacchini sia l’Alessandro Ghinelli ambosentono di essere il sindaco.
SONO L’AMBOSINDACO DI AREZZO.
Non c’è altra spiegazione scientifica.
AREZZO HA L’AMBOSINDACO.
Che c’è di male?
La Mery è di OraGhinelli.
L’Alessandro è OraGhinelli.
La Mery Stella è consigliera comunale ma si è autoemancipata sindaco.
Il sindaco eletto spesso e volentieri si auto retrocede a consigliere semplice.
Il 33° consigliere.
E, pertanto, ci sta: LA MERY STELLA CORNACCHINI E L’ALESSANDRO GHINELLI SONO L’AMBOSINDACO SU FEISBUC.
Caro sig Cini….lei è evidentemente fascista e non ne fa mistero.
Quello che mi fa sorridere è come nei suoi articoli lei ambirebbe a che tutta Arezzo diventasse fascista, che abbracci le sue teorie, molto discutibili, laddove con suo dispiacere i cittadino non la pensino come lei.
Si rassicuri, il fascismo è morto, per fortuna, e non tornerà mai più.
Oggi la società in misura minore o maggiore è democratica, e la nostalgia del fascismo è appannaggio di pochissime persone. Se ne faccia una ragione.
Quini continui pure a professare la sua fede politica, senza scadere nell’apologia, ma non pensi che gli aretini si fascistizzano perché leggono i suoi pezzi.
Al massimo se ha nostalgia della dittatura, un bel viaggio vacanza in Corea Del Nord magari le farà chiarire un po’ le idee su cosa significhi un regime totalitario.
La continuerò a leggere col sorriso.
saluti.