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lunedì, Aprile 1, 2024
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Arezzo stretta tra la morsa del ghiaccio ed il freddo elettorale

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Ci siamo.
Il 4 marzo sta arrivando, un po’ come i treni in questa stagione, sempre troppo in ritardo.

La gente, perché poi è la gente che fa la storia, assiste attonita ai teatrini di questi politici che, come polli, sono molti quelli che ingrassano e pochi quelli che depongono le uova.

Gli aretini sembrano più interessati alle nevicate che non alle cacate di politici improbabili che non riescono a convincere nemmeno se stessi.

Eppure bisogna capirli questi candidati che per un paio di settimane si sono fatti un paio di coglioni grossi come una casa ascoltando le categorie economiche, i commercianti, le casalinghe, le prostitute (quelli del berlusca), i ferrotranvieri, i pensionati. Tutti a sputacchiare dentro le orecchie della vittima di turno che con sorrisi ebeti dichiarava: è stato un incontro proficuo, ho trovato molta salivazione attiva; mentre dentro di sé pensava: stasera mi faccio un bel bagno caldo.

A breve verranno chiusi tutti quei negozi “temporary shop” che i candidati avevano aperto in città approfittando del fatto che i negozi, quelli veri, avevano abbassato le saracinesche per la crisi che attraversa il paese ma in particolare in questa città.

Certo per il candidato Donati è stato più facile, avendolo aperto il suo “temporary shop” vicino al negozio del padre, così chi sbagliava ad entrare, invece di un paio di jeans, si trovava a comprare aria fritta.

Spiccano i manifesti dei Fratelli d’Italia con la candidata Letizia Giorgianni, la cui capacità più evidente è stata quella di far dividere il movimento delle vittime salvabanche in due tronconi, per la sua smania di presenzialismo, sciupando così una delle poche cose spontanee di questi anni.

Del resto ci aveva già pensato il Casalini, quello che si presenta per +Europa, a dire in modo delicato, adatto ad una campagna elettorale, che le proteste degli azzerati di Bancaetruria gli avevano rotto i coglioni, perché lui non c’era caduto e, per il suo principio liberal-texano, chi se ne frega degli altri.

Su facebook Federico Scapecchi di Forza Italia (che sarebbe simpatico se fosse solo l’organizzatore del Mengo festival) spinge il candidato Felice Maurizio D’Ettore, la cui empatia è simile a quella di una aringa affumicata.

La Tiziana Nisini della Lega sarebbe una brava persona, educata, moderata, con un unico difetto: milita nel partito più maleducato ed estremista, fautore della pancia degli italiani.

I grillini propongono Lucio Bianchi Sereni, già consigliere comunale di Arezzo, che ha lasciato tracce nello scranno comunale come una lumaca in migrazione.

Forza Nuova invece regala in questo periodo pacchi di pasta ai vecchietti, da condire esclusivamente all’olio di ricino. Un consiglio: li abbiamo visti nei banchini per il Corso Italia. Ma perché devono essere sempre ingrugniti, vestiti di nero. E sorridete, please, qualche volta, visto che in questo paese vi fanno esistere.

Poi ci sarebbero quelli di Liberi e Uguali, Potere al Popolo,ecc..

Ma mi sono rotto i coglioni ed ora vado a pensare per chi votare domani, in questa frittura un po’ stantia.

Perché votare bisogna, come bisogna rispettare e difendere la democrazia, perché è così facile finire come la Grecia, il Venezuela o chi volete voi!

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Luciano Petrai
Luciano Petrai
Di professione “curioso”, ha attraversato negli anni ’80 le speranze ecologiste collaborando attivamente con gli Amici della Terra – Italia. Ha cavalcato le delusioni politiche e sociali attraverso una buona dose di auto-ironia e di sarcasmo. Attualmente fa parte della redazione del periodico “Essere” ed esprime note e lazzi in una frequentata pagina facebook . Ed ora l’esperienza ne “L’ortica” per continuare a pungere divertendosi.

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