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lunedì, Novembre 10, 2025
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Dentro lo stomaco: il viaggio invisibile del cibo

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Mangiare e bere sono gesti quotidiani che compiamo quasi senza pensarci. Eppure, ciò che accade dentro di noi dopo ogni boccone è un processo affascinante e complesso, orchestrato con precisione dal nostro corpo.

Un sistema automatico e perfetto

Il processo digestivo ha un compito fondamentale: estrarre dai cibi l’energia necessaria per far funzionare ogni cellula e liberarsi di ciò che non serve.
Quando mastichiamo e inghiottiamo, una catena di eventi si mette in moto all’interno del nostro apparato digerente, completamente al di fuori del nostro controllo.
A gestirlo è il nervo vago, un conduttore silenzioso che coordina le funzioni dello stomaco e dell’intestino, indipendentemente dalla nostra volontà.

Dalla bocca all’intestino: l’onda che muove il cibo

Appena il cibo entra in bocca e viene deglutito, attraversa l’esofago — il canale che collega la gola allo stomaco — grazie a una “onda motoria” chiamata peristalsi.
Questa contrazione muscolare involontaria si propaga lungo l’intestino (lungo circa cinque volte la nostra altezza) e spinge il cibo in avanti.
Osservata ai raggi X, la peristalsi somiglia a un’onda oceanica che accompagna il cibo verso lo stomaco. Tutto avviene in silenzio, sotto il controllo del sistema nervoso autonomo.

Lo stomaco: un lago acido in movimento

Quando il cibo raggiunge lo stomaco, entra in un ambiente estremamente acido.
Le pareti gastriche si contraggono e si rilasciano tre volte al minuto, frantumando e mescolando gli alimenti fino a ridurli a una massa semi-liquida pronta per l’assorbimento nell’intestino tenue.

A stomaco vuoto, la cavità gastrica ha un volume di circa 50 cc e un’acidità (pH) pari a 3.
Con l’arrivo del cibo, il volume può superare i due litri e il pH risale verso valori attorno a 5, diventando quindi meno acido.
Contrariamente a quanto si pensa, durante il pasto l’acidità dello stomaco diminuisce, grazie alla capacità tampone degli alimenti (food buffer capacity).

Un equilibrio delicato

Ogni giorno lo stomaco produce oltre un litro e mezzo di succo gastrico, dominato dall’acido cloridrico — una sostanza tanto potente da poter sciogliere i tessuti, ma resa innocua grazie al muco protettivo che riveste le pareti gastriche.

La straordinarietà dello stomaco risiede anche nella sua organizzazione motoria: digerisce un cibo per volta, percepisce consistenze, sapori e odori, e si contrae fino a 180 volte l’ora durante la digestione.

Quando l’equilibrio si altera: il reflusso gastroesofageo

Se il cibo resta nello stomaco per troppo tempo — in media oltre tre ore — si possono verificare fino a 540 contrazioni, aumentando il rischio che parte dell’acido risalga verso l’esofago: è il reflusso gastroesofageo.

Per prevenirlo, è utile:

  • mangiare porzioni ridotte,
  • masticare lentamente,
  • assumere bevande calde durante il pasto,
    in modo da favorire una digestione più rapida e ridurre la pressione nello stomaco.

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Dott. Pierluigi Rossi
Dott. Pierluigi Rossi
Laureato in Medicina Chirurgia è Specialista in Scienza della Alimentazione, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva. E’ stato Primario presso la ASL di Arezzo, Servizio Sanitario della Toscana, per 22 anni, Direttore della U.O. Direzione Sanitaria della stessa ASL, dove ha creato e diretto Ambulatorio di Nutrizione Clinica. Docente dal 1995 al 2009 di Scienza della Alimentazione presso la Università degli Studi di Siena. Docente (a.c.) presso la Università degli Studi di Bologna. E’ autore di un considerevole numero di ricerche scientifiche pubblicate in riviste italiane ed internazionali. Autore di libri. Ha fondato la Scuola di Alimentazione Consapevole, dirige e insegna in Master e Corsi di Nutrizione Clinica a medici, biologi, farmacisti e personale sanitario in molte città italiane e all’estero. Ha elaborato il Metodo Molecolare (Dieta Molecolare) che supera il calcolo giornaliero delle Calorie, considerato un artefatto scientifico perché il corpo umano utilizza per il suo lavoro metabolico solo energia chimica (ATP) e non certo il calore.
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