Ad Arezzo, proprio sulla bacheca all’angolo con via Cesalpino, è comparso un annuncio che ha già fatto sorridere e incuriosire i passanti: “Cerco una ragazza vista ad Arezzo”.
Niente Tinder, niente algoritmi, niente swipe: qui si va di vecchia scuola, carta, stampante e puntine da ufficio.
L’autore dell’appello si chiama Simone e, con una precisione degna di un investigatore, riporta i dettagli dell’avvistamento: la misteriosa ragazza indossava un cappotto nero, una lunga sciarpa grigia e stringeva un telefono bianco, “forse un iPhone” – perché, si sa, l’occhio innamorato non sempre distingue bene tra tecnologia e suggestione.
Il momento fatidico? Il 24 novembre 2024, tra le 16:30 e le 18:30, alla Mostra di Vasari nell’ex chiesa di Sant’Ignazio.
Lì, probabilmente tra un’opera e l’altra, deve essere scattata una scintilla… o almeno la sensazione di dover assolutamente rivedere quella sconosciuta.
Ma attenzione: Simone mette subito i puntini sulle “i”. Il motivo della ricerca non ha niente a che fare con il romanticismo da commedia. No: si tratta di consegnare delle dispense di letteratura e storia dell’arte e di condividere “qualcosa di speciale legato alla musica classica”. Un gentleman d’altri tempi, insomma, che tiene a sottolineare con tanto di maiuscole e neretti: “ASSOLUTAMENTE e UNICAMENTE di questo, nient’altro”.
Certo, la precisazione così insistita ha scatenato più di un sorriso: dopotutto, in un mondo abituato ai messaggi fugaci su WhatsApp, un volantino stampato per ritrovare una sconosciuta ha già di per sé il sapore di un romanzo.
Se la ragazza col cappotto nero e la sciarpa grigia leggerà questo annuncio (o passerà davanti alla bacheca di via Cesalpino), chissà: magari un giorno la vedremo camminare di nuovo accanto a Simone, discutendo animatamente di arte rinascimentale, spartiti e fughe bachiane.
Intanto, Arezzo applaude all’iniziativa: un piccolo gesto che, tra ironia e tenerezza, restituisce un po’ di poesia alle nostre strade.



