A giudicare dalla eloquente foto, c’è chi può imbruttire la città, forte del “potere economico”, e chi deve subirne le conseguenze.
L’esempio più chiaro è la collocazione, all’ingresso dell’Anfiteatro, di una sorta di pallone aerostatico che ricorda una torta nuziale (brutta), che deturpa la bellezza di quel luogo antico.
Sponsorizza l’evento “Anfiteatro sotto le stelle”, organizzato (ma guarda !!!) dalla Fondazione Guido d’Arezzo, che orbita nelle simpatie dell’Amministrazione da un po’.
Ci chiediamo: La sovrintendenza non sovrintende ?
Forte con i piccoli e debole con i grandi ?
La sede è a Siena, e forse qualcosa vuole dire.
Tollerabile che quell’obbrobrio sia posizionato e resti in tal luogo ?
No, decisamente.
Se vogliamo mangiarci una bella torta facciamolo al ristorante o a casa, e non nei ricordi di una gloriosa storia antica.
Se la sovrintendenza sovrintendeva avrebbe impedito la devastazione del parco monumentale del Prato.
Eh si, il problema della città è solo quello…
Viene bene il collegamento con “Il ballo del mattone “. Pure al principio del Corso, dove la Pieve mostra anche, sull’imbotte dell’archivolto del portale maggiore, il “ciclo dei mesi”, transitano centinaia di veicoli al giorno: basta osservare la condizione in cui è caduto il bel selciato ad opus incertum. E viene bene trovarsi d’accordo con il commento di Pino: quali tutele importanti ha mai messo in atto la Sovrintendenza ad Arezzo? Certamente si sono curati celebri restauri, come quello alla “Leggenda ” di Pier della Francesca; ma è completamente mancata una visione d”insieme che contribuisse ad affermare Arezzo città d’arte da parte di questo alto Ufficio. Io sono contento che l’abbiano trasferito a Siena: avrà soltanto da imparare.
Le colonne di ingresso dell’Anfiteatro sono ingabbiate in tubi d’acciaio da anni (forse si passano i 10), e si sta a guardare un gonfiabile che palesemente è posizionato in via provvisoria per qualche manifestazione. Come si dice… vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro e non accorgersi della trave nel proprio.