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giovedì, Ottobre 10, 2024
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Un altro genio all’opera: devastazione creativa in centro

Un'ennesima performance di "arte urbana" vandalica in Via Mazzini: un vaso distrutto e il rischio di incidenti.
Le speranze di trovare il colpevole sono quasi nulle

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Arezzo, Ore 7:50 del mattino, Via Mazzini, proprio di fronte all’Agania.
Un “artista” dell’idiozia, forse ispirato da un’eccessiva degustazione di bevande alcoliche o semplicemente dalla sua scarsa dotazione cerebrale, decide di abbellire il centro storico rovesciando a terra un grande vaso con dentro un piccolo alberello.
Un’opera di distruzione che ha sicuramente richiesto un grande impegno intellettuale.

Oltre all’atto meritevole di un premio per la stupidità, il rischio era che qualche auto in velocità, visto che in quel tratto le macchine sfrecciano come fossero al Gran Premio, potesse causare un incidente, mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei pedoni.

Per fortuna, qualcuno ha pensato di chiamare le forze dell’ordine, anche se le probabilità di rintracciare il “genio” in questione restano piuttosto basse, a meno che qualche telecamera non abbia immortalato il suo capolavoro.

3 Commenti

  1. Ma veramente sono anni che si vedono in città vasi rotti, rovesciati…piante e fiori divelti…specie nei fine settimana…il genio dell’Agania non ha inventato niente. Forse pensa che sia consono alle politiche del Comune…per esempio in via Bologna due/tre anni fa hanno tagliato 3 magnifici e rigogliosi pini , non altissimi e in piena salute lasciando d’estate la desolazione più assolata e assoluta. Io mi trovai lì nell’occasione. Dialogo: “Scusate…ma perché tagliate questi alberi?” ” Ah..eh..non si deve preoccupare…il Comune ripianterà altri alberi diversi…è anche obbligato per legge..”. Sì…bona Ugo!

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Il Burattino
Il Burattino
Giocatore incallito di verbi e parole, iconoclasta e irrispettoso, non si piega e non si spezza, specialmente quando il gioco si fa duro, egli comincia a giocare. Abituato a prendere botte si difende a colpi di mazza, poliglotta e multietnico, è forse il primo immigrato di Arezzo dalle calde terre dell'Africa.

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