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venerdì, Marzo 29, 2024
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Il ritorno degli incivili all’Urban Cafè

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Una mattina, dopo i bagordi del venerdì sera dei “paladini dell’apericena”; sono le  9.30 all’Urban Cafè, dopo una notte di movida e tutto intorno regna la sporcizia, i rifiuti buttati ovunque, mascherine gettate nel verde e altre simpatiche pratiche dei”viveur aretini”.

I residenti della zona sono giustamente indignati, che oltre al rumore e agli schiamazzi, devono sorbirsi anche l’indecenza dei rifiuti a casa loro.

Sempre i residenti ci riferiscono che il locale dovrebbe essere in affitto dal Comune, quindi sarebbero loro a dover provvedere alla pulizia  e controllare le normative Covid.

Gli anni passati, sempre come confermatoci dai residenti, vi sono state molte lamentele per il rumore.

Non a caso, alcune abitazioni vicino al locale ora sono sfitte, perché forse vivere nel casino non era sostenibile.

Più che Urban ci pare che molti aretini siano Inurban e che gli effluvi dell’alcool abbiano accentuato la demenza, che già albergava in loro.

Invitiamo come sempre l’Amministrazione Comunale a verificare e a sanare la situazione, e se accertato come prassi di legge, a obbligare i gestori del locale a pulire e vigilare contro il degrado.

8 Commenti

  1. E’ la conferma che questo è il comune più casinista e ostile verso i residenti nella storia di Arezzo, mengo fino alle 02.00, feste del quartierista fino alle 02.00 per 10 giorni, e pure i singoli locali in prossimità di aree residenziali con l’aggravante dei giorni feriali, così il cittadino che non ha dormito, il giorno dopo va felicemente a lavorare per pagare le tasse allo stesso comune che ti ripaga così.
    A proposito, l’elenco delle autorizzazioni in deroga per le attività rumorose temporanee?!? nel sito del comune è praticamente vuoto. E’ legale?
    Complimenti al sindaco che che in tempi di covid ha mostrato la scorza dura con i runners solitari o con i ragazzini in bicicletta e poi permette tali assembramenti con tutto l’indecente contorno di schiamazzi e sporcizia.

  2. Buonasera, leggendo l’articolo ed essendo stato chiamato indirettamente in causa, in quanto abitante da molti anni nella zona, al tempo in cui ”illustri personaggi” o quanto meno molte persone non frequentavano la zona e quando ancora imperversavano prati incolti e zanzare grosse come elicotteri e le scale mobili erano ancora piu’ che un lontano progetto.
    Leggendo il testo , scritto da non so quale giornalista o meglio venditore di fumo, perchè non qualificandosi è troppo facile accusare gli abitanti della zona di aver riportato certe parole e tesi del tutto in parte errate. Vorrei portare alla luce alcuni aspetti che ahimè chi scrive e pensa di essere il paladino della giustizia dei suddetti abitanti:
    – PUNTO PRIMO chi occupa i locali in cui svolge l’attività l’Urban Cafè, non è assolutamente in affitto su concessione comunale, e paga fior di quattrini ad un cittadino privato che per ovvi motivi non posso nominare , e la gente se parla , deve parlare o magari chi scrive riportare con cognizione di causa perchè il locale in concessione comunale è il MEXCAL ,ubicato nell’ultimo parcheggio Pietri e che quest’anno non esercita l’attivita’, in quanto chiuso da diversi mesi.
    – PUNTO SECONDO lei ha fatto il giro degli edifici della zona per sapere se sono sfitti o no, o parla sempre, come credo per sentito dire ? perchè da anni a me risulta e qui’ ci sono nato/a e cresciuto/a la gente fa a cazzotti per venire ad abitarci, nonchè qualcuno che si crede scrittore affermato e definisce altri come cazzari, dice in una delle sue video dirette, essere la zona piu’ bella d’Arezzo. Non solo , accanto al locale ”incriminato” è di recente costruzione un ‘abitazione , se non nè a conoscenza come di molte cose, le indico anche quella, quella alla destra del locale sull’interno , con facciata di colore bianco. La gente è cosi’ matta da spendere fuori di centinaia di migliaia di euro , in una zona in cui per 3 mesi l’anno e un giorno alla settimana succede come dicono la devastazione???
    -PUNTO TERZO o ter ,perchè chi puo’ comprenderlo ed ha una certa preparazione in materia avendo superato esami ed esami per ottenere quella maledetta tessera per esercitare, e non ad minchiam come parecchi fanno; i pori cristi che sono proprietari dell’attivita’ , oggi crocefissi pero’ di quel buon’uomo di Gesu’ Cristo, pagano un regolare servizio con Aisa i quali visti con miei occhi , passano e a volte nemmeno fermano il camioncino in loro dotazione, visto direttamente con i miei occhi, e preseguono la corsa. Non solo, se capitate il giorno dopo le serate,e non solo per fare le foto dei luoghi sporcati dalla movida, potete constatare che loro di persona , facciano il giro di tutto l’isolato, mascherina ,guanti e sacco nero alla mano per bonificare l’aerea, non solo , aiutati anche da genitori che se ne potrebbero stare comodamente a casa in quanto usufruitori di un servizio, il quale pagano.

    -PUNTO QUARTO , il rumore nella zona per una sera alla settimana , a cavallo fra fine Maggio e gli inizi di Settembre, che sara’ mai ? Giusto avere rispetto del vicinato, perchè molti se non tutti il locale li ha trovati quando ha aperto i battenti, ma se veramente passaste casa per casa, sentiresti piu’ i complimenti per aver ravvivato la zona e reso piu’ sicura la zona , in quanto passano molte volanti nella suddetta sera , e non solo lo stesso esercente ha affittato , a proprie spese, un personale composto da 5 steward per sera, per la sicurezza e per lo smaltimento del traffico.

    Prima invece , di sparare sentenze come spesso fate,non avendo il coraggio di metterci la faccia , siate piu’ onesti anche voi stessi, non cercando sempre di creare polemica , ma una volta tanto di far andare meglio le cose, magari aiutando a trovare soluzioni al caso.

    Questo vi dovevo, vedendo gli stessi proprietari sgobbare dalla mattina sotto il sole, nel caso indicato nell’articolo di pioggia come lo è stato oggi, per tutto il giorno per ripulire…chi dava veramente noia in Via Pietri e se ne fregava di orari , dei vicini ecc…non esercita piu’ l’attivita’ in zona. A buon intenditor poche parole. Forse il locale da danno noia in quanto locale di tendenza e molto frequentato e parlarne male agevola il commercio di altri esercizi commerciali.

    Il sindaco di Via Pietri

  3. Ricordo a chi commenta, che siamo in piena emergenza Covid , quindi gli assembramenti dei locali, come quello dell’articolo, potrebbe favorire la diffusione del virus.
    Dubito che, a vedere le foto, chi abbia lasciato quel sudiciume stia a distanza di sicurezza e indossi la mascherina tutto il tempo (e non solo per il tempo di bere).
    Tralasciando la giusta rimostranza dei residenti, che si devono sorbire il casino nelle ore notturne, questi baldi giovini sicuramente delle norme di sicurezza se ne fregano.
    Il “sindaco di via Pietri” che scrive (probabilmente uno dei gestori o uno che ci lavora, il dubbio è quasi certezza) baratterebbe la salute col guadagno di un privato, che poi permette uno scempio di spazzatura così ? Io ci vedo solo la voglia di difendere gli incassi, commerciali, magari (e sottolineo magari, non ho certezze), a fronte di non essere così rigido con il fare applicare il distanziamento sociale.
    La movida in questi tempi è davvero più dannosa che utile, e ripeto, alla salute barattata con il casino e le serate dei “ggiovani” dico NO.

    • Invece ti sbagli non alla GRANDE ma alla GRANDISSIMA!! prima di giudicare e mal pensare accertati delle cose,….siamo amici …ma non ne gestore ne dipendente, ma cittadino della zona , abitante li da sempre..che si indigna per le cazzate scritte da questo schifo di sito…..se ero il gestore o un dipendente non avrei sicuramente scritto qui..oltre che a querelarli , gli avrei fatto scrive da un buon avvocato..per far chiudere queste teatrino!

      • Mi sa che le cazzate le scrivi tu, e usi toni arroganti e prepotenti, io ho IPOTIZZATO e non dato per certo che POTREBBE essere stato uno della gestione a scrivere, ma non ho detto che ero certo.
        Passando oltre, in quella zona c’è casino, sporcizia e assembramenti promiscui, è innegabile.
        Se sei amico loro e vivi li, tieniti pure il casino.
        Lungi da difendere o meno l?Ortica, da semplice lettore condivido l’articolo, perché le foto parlano chiaro, e se i residenti protestano in tanti, tu sei forse l’unico a cui va bene il chiasso.
        Abbassa i toni e datti una calmata, di sceriffi non ne abbiamo bisogno, grazie.

      • Lascia stare gli avvocati che mi sa che in Via Pietri non ce ne sta nessuno altrimenti a quest’ora le cose erano diverse.
        Un avvocato con gli attributi, con un semplice copia-incolla, faceva non una ma 100 denunce al Comune.

  4. Che i vicini siano contenti mi sembra strano, in ogni caso lasciando stare i gestori e l’aisa qui il problema è un altro.
    Ci sono delle regole che riguardano gli orari, il volume della musica, la diffusione della stessa (interno, esterno, di sottofondo), la sporcizia (vedo anche bottiglie di vetro), gli schiamazzi notturni, la viabilità e nella contingenza del periodo il divieto di assembramento e purtroppo in questo caso anche dei rifiuti potenzialmente infetti come le mascherine disseminati ovunque.
    Un giorno alla settimana o anche un’ora soltanto non cambia i termini del problema, è il Comune e le forze dell’ordine che devono intervenire, hanno il dovere di intervenire e gli altri esercizi commerciali non sono agevolati ma danneggiati, penso alle discoteche ancora chiuse.
    Da altre parti sembra – sempre per sentito dire – che già dopo le 11 di sera siano più solerti nell’intervenire.
    Se fosse vero, considerando tutto il resto, i vicini non se la devono prendere con il bar, dovrebbero invece denunciare il Comune chiedendo pure sostanziosi risarcimenti visto che la questione e i mancati provvedimenti vanno avanti da più anni.
    In passato di fronte al ripetersi di tali problematiche i locali venivano chiusi.

  5. Tutti i “casini” che vengono fatti in città, in periferia, ecc. sono illegali, ci sono deroghe e deroghe delle deroghe. Sindaco, Questore, Prefetto, ARPAT: tutti chiudono un occhio, un occhio e mezzo, quasi due, e ovviamente le orecchie.
    I cittadini si lamentano e imprecano ma niente più. Gli unici che riuscirono a far valere le loro ragioni furono gli abitanti della zona degli Orti Redi, alcuni anni fa, impedendo che vi si svolgesse (nel parco di Villa Severi?) concerti di musica rock.
    «Bisognerebbe fare la rivoluzione, ma non si trova seguito…»

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Il Burattino
Il Burattino
Giocatore incallito di verbi e parole, iconoclasta e irrispettoso, non si piega e non si spezza, specialmente quando il gioco si fa duro, egli comincia a giocare. Abituato a prendere botte si difende a colpi di mazza, poliglotta e multietnico, è forse il primo immigrato di Arezzo dalle calde terre dell'Africa.

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