Scuola di alimentazione consapevole (seconda lezione)
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Le persone obese, in sovrappeso tendono ad avere bassi valori di vitamina D nel loro organismo, esponendolo a malattie vitali, batteriche e a processi degenerativi.
Chi ha un valore basso di vitamina D, può avere un valore elevato di colesterolo.
La motivazione della ridotta presenza della vitamina D in persone con eccesso di massa grassa è causata dal sequestro della vitamina D nel tessuto adiposo.
Succede questo!
GRASSO E VITAMINA D
La vitamina D è una vitamina liposolubile, cioè si deposita nel tessuto adiposo corporeo.
Formata per azione dei raggi solari sulla cute, ingerita con l’alimentazione, assunta attraverso una integrazione farmacologica, la vitamina si deposita all’interno degli adipociti bianchi, cellule del tessuto adiposo.
La vitamina D arriva agli adipociti attraverso la via sanguigna.
Si deposita all’interno degli adipociti dove può restare anche molto tempo.
Quando però esce dagli adipociti, può essere veicolata verso l’intero organismo solo attraverso il sistema linfatico.
Ma se il tessuto adiposo è infiammato oppure il sistema linfatico non realizza un efficace drenaggio oppure se la persona si trova in uno stato di insulino resistenza la vitamina D non arriva nel sangue e non può essere utilizzata nell’intero organismo.
La persona è in carenza di vitamina D.
Condizione molto diffusa e sottovalutata.
Molte persone pur assumendo integrazione di vitamina, anche ad alte dosi, non hanno valori adeguati nel loro sangue. Perché la loro vitamina D è “imprigionata” dentro gli adipociti o è dispersa nell’eccesso di grasso corporeo, in particolare nel grasso addominale e viscerale.
Occorre conoscere la fisiologia e la patologia del corpo umano per saper gestire la nostra salute e prevenire malattie infettive e degenerative, cancro compreso.
Questa condizione può verificarsi ad ogni età .
Evidenzio questa condizione nei bambini obesi che possono avere limitata presenza di vitamina D nel loro sangue e nell’intero loro organismo.
Ogni integrazione con vitamina D potrebbe essere compromessa.
Occorre quindi monitorare con attenzione il livello di vitamina D e il peso corporeo con la relativa massa grassa corporea, ad ogni età.
In particolare richiamo l’attenzione sulla conoscenza della Sindrome Metabolica, che può interessare sia persone adulte sia bambini.
SINDROME METABOLICA E VITAMINA D
L’eccesso di grasso addominale (sottocutaneo e viscerale) è la principale causa di segni e sintomi che causano la sindrome metabolica.
I segni e i sintomi della sindrome metabolica sono:
1. Obesità viscerale: definita come circonferenza ombelicale donne ≥
80 cm, uomini ≥ 94cm
2. Glicemia superiore a 100 mg/100 ml
3. Alti livelli di trigliceridi ≥ 150 mg/100 ml
4. Bassi livelli di colesterolo HDL < 40 mg/100 ml (uomini) < 50
mg/100 ml (donne)
5. Pressione arteriosa ≥ 130 mm Hg (sistolica) e 85 mmHg (diastolica)
Se una persona ha tre di questi cinque segni e sintomi clinici indicati, vuol dire che ha la Sindrome Metabolica.
Si può curare i singoli segni e sintomi clinici con farmaci, ma se non viene rimossa la causa, la persona non guarisce.
E la causa primaria della sindrome metabolica è il grasso addominale.
Il 35% delle persone adulte ha la sindrome metabolica, causata dall’eccesso di grasso addominale e scatenata da elevati livelli di insulina. e dalla resistenza all’insulina da parte dell’organismo umano.
La Sindrome Metabolica è la patologia più diffusa nelle donne dopo la menopausa.
E’ causa dell’allarme rosso per i cuori delle donne in menopausa, che vengono colpite da patologie cardio-vascolari in maggior numero rispetto ai loro coetanei.
La Sindrome Metabolica colpisce anche i bambini.
Nella definizione di sindrome metabolica non viene preso in considerazione il peso corporeo, ma la circonferenza addominale e altri parametri metabolici.
Pertanto la sindrome metabolica può interessare persone in grave sovrappeso, obese, ma può coinvolgere anche persone normopeso, ma metabolicamente obesi, perché hanno un loro stato di insulino resistenza.
SALUTE METABOLICA
A chi ha la sindrome metabolica consiglio di eseguire subito una ecografia epatica per verificare la presenza di steatosi epatica (fegato grasso e grosso) e ed eseguire ricerca della glicemia, insulina, emoglobina glicata e proteina c reattiva per verificare se si trova in una condizione prediabetica o è già nel diabete mellito tipo 2, se ha uno stato infiammatorio sistemico.
Il processo di invecchiamento e di decadenza estetica e fisica è causato da un processo infiammatorio cronico causato dal grasso addominale.
Una persona ha perso la sua salute metabolica quando è resistente all’insulina.
SENSIBILE o RESISTENTE alla INSULINA ?
Per verificare la sensibilità o la resistenza alla insulina si esegue l’indicatore di insulino resistenza: HOMA-IR, (HomeOstasis Model Assessment- Insulin Resistance ).
La applicazione dell’indice H.O.M.A. – IR richiede di conoscere il valore della glicemia ed insulinemia a digiuno e la elaborazione della formula:
glicemia a digiuno (mg/100ml) x insulinemia a digiuno (mUI/mL)
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I valori range di normalità sono compresi tra 0.23 e 2.5 (per gli adulti) e 0.25 -3.6 (per i bambini).
Una persona è SENSIBILE alla insulina se il suo valore indice H.O.M.A.-IR è inferiore a 2.5 (adulti donne e uomini) e 3.6 (bambine e bambini).
Questa è la condizione che genera la salute metabolica.
Una persona è RESISTENTE alla insulina se il suo valore indice H.O.M.A.-IR è superiore a 2.5 (adulti donne e uomini) e 3.6 (bambine e bambini).
Il 25 – 30% delle persone di ogni età (bambini compresi) vive in uno stato di insulino resistenza senza saperlo.
CONCLUSIONI
1 – Valutare il personale livello di vitamina D nel proprio sangue ad
ogni età
2 –Verificare se abbiamo la Sindrome Metabolica (vedere i 5 segni e
indicati sopra)
3 – Eseguire queste analisi, in presenza di Sindrome Metabolica:
– glicemia, insulina, emoglobina glicata;
– applicare Indice HOMA per verificare se abbiamo la salute
metabolica oppure siamo in stato di insulino resistenza,
possibile responsabile di carenza di vitamina D, e di difficoltà nel
dimagrire.
4 – Ridurre con determinazione l’eccesso di grasso addominale
(misurare la circonferenza addominale)