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Il potere dei ricordi e l’invisibile legame del tempo

I ricordi riaffiorano improvvisi, collegandoci a emozioni e persone del passato, come se un legame invisibile attraversasse il tempo

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Ci sono momenti nella vita in cui, senza alcun preavviso, riaffiora un ricordo lontano. Un pensiero nascosto, un’emozione passata che si affaccia di nuovo, senza che nulla lo abbia richiamato. È strano, perché ci sono ricordi che pensiamo di aver messo da parte per sempre, quasi come vecchi oggetti chiusi in un cassetto. E invece, proprio mentre siamo immersi in un gesto quotidiano – mentre laviamo i piatti, mettiamo a posto qualcosa o semplicemente ci fermiamo un attimo – ecco che, ad occhi chiusi, ci ritroviamo altrove. Ed è lì, all’improvviso, che ci appare quel frammento di passato: una notte d’estate, il profumo del mare, la luce della luna piena. Sentiamo quasi una mano che ci sfiora, e davanti a noi riappare quel ragazzo, quel primo amore, che ci sorride e ci bacia dolcemente. È come se la nostra memoria custodisse un tesoro segreto, pronto a riemergere quando meno ce lo aspettiamo.

Chissà perché riemergono proprio allora. A volte, questi ricordi ci riportano a un periodo in cui la vita era più semplice, un tempo in cui bastava poco per sentirsi felici. Quell’istante ci riporta un’emozione tanto forte da sembrare ancora reale, anche se sappiamo che appartiene a un’altra epoca. È come se una parte di noi, che abbiamo accantonato per il presente, si risvegliasse per ricordarci chi eravamo, e forse chi siamo ancora, nascosto sotto la polvere del tempo.

Mi piace pensare che in questi casi ci sia qualcosa di più, una sorta di legame invisibile che supera il tempo e le distanze, e che si attiva senza bisogno di parole o suoni. Forse, da qualche parte, c’è una persona che ci ha pensato in quell’esatto momento, qualcuno che ha ricordato un frammento di vita condiviso con noi. È un’idea confortante, quasi magica: la possibilità che i nostri ricordi non siano solo nostri, ma che vivano anche nella memoria di chi li ha condivisi. È come se, attraverso un filo invisibile, le esperienze di un tempo continuassero a vibrare, a legare le anime che le hanno vissute.

La memoria è un tesoro che ci portiamo dentro, un patrimonio fatto di emozioni, di incontri e di legami che ci definiscono. Ma oggi, soprattutto tra le coppie giovani, vedo spesso la tendenza a voler cancellare il passato del partner, come se il passato fosse una minaccia per il presente. Credo che sia un errore, perché ognuno di noi è il risultato delle proprie esperienze, e quegli amori, quegli incontri che abbiamo vissuto fanno parte di ciò che siamo. Senza di essi, saremmo solo l’ombra di noi stessi.

Forse custodire i ricordi, anche quelli che sembrano lontani, può diventare un dono prezioso per chi ci accompagna oggi. Perché cancellare il passato significa anche perdere un po’ di quella ricchezza che rende unico ogni percorso. Ho sempre pensato che rispettare la storia di chi amiamo sia una forma di amore e di accettazione, e che accogliere il passato dell’altro non ci sminuisca, ma ci avvicini alla sua vera essenza.

E così, quando, senza ragione apparente, ci visita un ricordo lontano, forse non è solo la nostra mente a evocarlo. Forse c’è davvero qualcuno, da qualche parte, che ci sta pensando proprio in quel momento. E allora, quel pensiero silenzioso diventa una sorta di dialogo invisibile, un modo per ricordarci che i legami autentici non si spezzano mai del tutto, anche quando la vita ci porta su strade diverse. Così, tra passato e presente, quei ricordi inaspettati sono come un regalo: un segno che, anche a distanza di anni, il cuore trova sempre la strada per tornare.
S.S.C.

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Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari, nata a Milano nel 1955, si trasferisce a Melzo nel 1990. Membro del “GAM” dal 1997, partecipa a mostre locali esplorando diverse tecniche artistiche: ritratti a matita, dipinti a olio, sculture in argilla e quadri in resina. Ha fondato una galleria d’arte e una scuola di cake design. Il quotidiano Il Giorno ha descritto via Napoli 37 come “la Montmartre di Melzo”. Attualmente, si dedica principalmente alla scrittura.

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