LA STRADA DELLA VITA
Ho guidato in tutti i continenti, tranne quello australe. Chi viaggia con me deve adattarsi al mio spirito d’avventura, come accadde in un viaggio già raccontato a Recanati e ritorno, senza navigatore. Se qualcuno prova a impostarmi l’Apple Maps, scelgo volutamente di non seguirla.
Ora potrei parlarvi dell’evoluzione della forchetta nella storia antica… ma tornando alla mia ricerca dell’incognito in ogni itinerario, mi guida un principio fondamentale: tutte le strade portano a un luogo, anche se non sempre è il luogo in cui desidero andare. Tuttavia, possiedo un senso di orientamento eccezionale. Continua a leggere
UNA 500, UNA PINZA, UN PAIO DI METRI DI FIL DI LEGA
La mia prima 500 mi fu regalata da mio fratello quando si sposò: AR 44981, una “bomba.” Con gomme da neve ricostruite d’inverno e un sedile estivo d’estate, di un colore poco invidiabile, “merda di gatto.”
Quella 500 ha scalato due volte il passo dello Stelvio d’estate, e chissà quante volte la Burraia e l’Amiata. Il sabato, puntualmente a Rimini e Riccione, e su da Viamaggio non avevo avversari fino a Pennabilli. Dopo il secondo motore e circa 250 mila chilometri, la carrozzeria ha iniziato a cedere; una volta mi ha “sputato” una candela a Firenze. Ho risolto avvolgendo l’alloggio della candela con nastro di rafia sintetica e usando un cappio di fil di lega, come si fa per le bottiglie di conserva. Ho continuato così per una settimana prima di portarla dal meccanico.
Una macchina sicura, che non tradiva mai. Con i giunti e i semiassi della 595 Abarth, era perfetta!