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sabato, Marzo 30, 2024
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Un nuovo genocidio del popolo armeno

Commento ai fatti

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Un pavido occidente rimane silenzioso e inerte sul nuovo genocidio del popolo armeno. Europa e Stati Uniti, che si riempiono sempre la bocca con tanti discorsi sui diritti umani, voltano lo sguardo altrove e fanno poco o nulla sulla vergognosa e unilaterale decisione del governo azero di chiudere il corridoio di Lachin, unica striscia di terra che collega il Nagorno Karabakh (Artsakh per gli armeni) con la madrepatria Armenia.

Dal 12 dicembre del 2022, il governo dell’ Azerbaigian ha imposto un blocco al transito di merci, cose e persone, tagliando fuori ben oltre 120.000 armeni; povere anime che ad oggi si trovano private di qualsiasi possibilità di ricevere aiuti alimentari e beni di prima necessità.
Un popolo costretto ad assistere alla propria fine per mancanza totale di tutto ciò che possa servire per la sopravvivenza umana.

Purtroppo gli appelli della Croce Rossa, di Amnesty International e di importanti personaggi di varie religioni al governo azero a rimuovere l’ingiusto blocco stradale sono caduti nel vuoto.
La strategia azera mira, senza tanti infingimenti, alla totale pulizia etnica degli armeni dal territorio dell’ Artsakh.

Una pulizia etnica condotta non con metodi militari, ma semplicemente privando gli armeni di cibo, medicinali, impedendo il ricongiungimento delle famiglie, il trasferimento dei malati.

Purtroppo non mi sorprende l’atteggiamento quasi inerte e remissivo da parte dell’occidente.

Tutti molto bravi a parlare di diritti umani e di variegate libertà quando si va a trattare con gli interessi di vari gruppi di potere mondialisti e globalisti, ma quando serve veramente alzare la voce contro il classico dittatorello che ti fa comodo, in questo caso quello azero, per i vari contratti di petrolio e gas, tutti molto silenziosi , se non qualche sporadica condanna, come si fa con i bambini birichini.

E poi via, si va avanti, vengono prima gli interessi di bottega, poi, eventualmente, la libertà, la democrazia, i diritti civili e via blaterando.

Purtroppo l’ Armenia ha ben poco da dare in termini economici.
Poco da difendere, nulla per cui valga la pena di mandare a morire i suoi giovani soldati, se non lottare per la loro vita, per non essere cancellati dalla storia, lottare per il grandissimo patrimonio culturale cristiano dal quale anche noi europei abbiamo attinto a piene mani per dare i fondamentali della nostra civiltà.

Oltre ad un occidente pavido ed omertoso, l’ Azerbaigian può contare anche sull’appoggio dell’osceno presidente turco Erdogan, che pochi mesi fa rilasciò una dichiarazione vergognosa contro gli armeni dichiarando “che bisognava (nei confronti del popolo armeno) continuare l’opera dei nostri padri”.
Semplicemente aberrante!

In questi primi giorni di settembre Unione Europea, Russia, Iran e Turchia hanno avviato l’ennesima consultazione diplomatica internazionale per l’apertura di un nuovo corridoio umanitario (rotta Agdam/Askeran) chiedendo, per l’ennesima volta al governo azero di riaprire anche il corridoio di Lachin come da accordi precedenti, puntualmente sempre disattesi.

Speriamo bene, ma il dittatorello azero è un personaggio infimo, bugiardo ed infingardo.
E farà di tutto per portare a termine il suo folle progetto di pulizia etnica.

 

2 Commenti

  1. Ci sono i Marines in Armenia , sono pochi e per esercitazioni con l’esercito Armeno , ma ci sono.
    Il corridoio umanitario si sta concretizzando e in ogni caso invece di andarsene gli Usa potrebbero incrementare la loro presenza .
    Non sara’ rapido il cambiamento dell’ordine mondiale senza fare i conti con gli Stati Uniti , non si distraggono facilmente.

  2. “Quando il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere [le città nemiche] e tu le avrai sconfitte, le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza, né farai loro grazia […] Sterminerai dunque tutti i popoli che il Signore Dio tuo sta per consegnare a te; il tuo occhio non li compianga […]” (Deuteronomio 7:2,16).
    “Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace.
    Se acconsente alla pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si troverà ti sarà tributario e soggetto. Ma se essa non vuole far pace con te e ti vuole fare guerra, allora l’assedierai; e quando il Signore, il tuo Dio, l’avrà data nelle tue mani, ne passerai a fil di spada tutti gli uomini; ma le donne, i bambini, il bestiame e tutto ciò che sarà nella città, tutto il suo bottino, li prenderai come tua preda; e mangerai il bottino dei tuoi nemici, che il Signore, il tuo Dio, ti avrà dato […] nelle città di questi popoli che il Signore, il tuo Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri, ma voterai a completo sterminio […]” (Deuteronomio 20:10,17).

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Roberto Bardelli
Roberto Bardelli
Il mio nome è Roberto Bardelli, Breda per gli amici, nasco sotto il segno dei Pesci il 10 marzo del 1972. Sposato, con un figlio, per vivere gestisco una stazione di servizio in Arezzo. Nel frattempo seguo la mia minuscola etichetta discografica, la SofficiDischi, Sono impegnato in politica da quando avevo quindici anni. Ho fatto il Consigliere di Circoscrizione, la Giotto, fino a quando sono esistite le Circoscrizioni, e tutt'ora sono Consigliere Comunale a Palazzo dei Priori, Arezzo. Una marea di passioni: la musica, la politica, il Saracino e il Quartiere di Porta Sant'Andrea, l'Arezzo Calcio, la lettura e i libri, gli sport motoristici, il rugby, la scherma, la storia classica e moderna, l'arte in tutte le sue forme, visitare musei, la natura, il pane, il tè la carne alla brace, fare l'amore. Cattolico e Cristiano, sono un inguaribile ottimista, per me il bicchiere è sempre mezzo pieno. Ma soprattutto, ricordarsi che c'è sempre una soluzione! Sempre!

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