Solitudine, parola brutta,
non si morde, non si affetta,
non si sbuccia, non è frutta,
non è dolce, non è erbetta.
Non si scioglie in acqua calda,
non si allunga, non si taglia,
non si spezza, non si sfalda,
se la giri non si squaglia.
Solitudine, parola triste,
sembra miele e non fa bene,
resta lì come una ciste,
non si toglie con l’igiene,
non si muove se la tiri,
non si piega se la tendi,
non si scuote se la giri,
non le importa se l’offendi.
Solitudine è differenza,
quella mia non l’ha nessuno,
non si può non viver senza
pur facendone digiuno.
Finché un giorno l’amicizia
la riveste di delizia:
tutti soli e assai diversi,
siamo amici in prosa e in versi.
La filastrocca di oggi è dedicata a un Mostro di nome Mos e ad un viaggio, alla difficoltà e alla necessità della scoperta delle differenze che ci rendono tutti così diversi e così uguali nella ricerca e nel piacere dell’amicizia. Trova ispirazione nel volume dal titolo “Mos come nessuno” scritto da Laura Pusceddu e illustrato da Gregorio De Lauretis, Km Edizioni. Destinato ai piccoli lettori e a chi condivide con loro il viaggio della lettura.