Otè, il Campano unn’è andato de scartino sull’ assessore motosega.
Nel leggerlo di gusto mi sono rammentato del miglior Flaiano, il quale sosteneva una verità calzante con Arezzo. Diceva: in ogni dove deve esserci qualcuno che continua a spostare la soglia del ridicolo.
Qualcuno come la lisciata giornalistica ottenuta in qualche quotidiano locale dall’ultimo della serie di disboscamenti cittadini attuato dal titolare comunale alla Manutenzione Gianfrancesco Gamurrini.
Il martello l’ha scampanata proprio giusta e in un paio di rintocchi ha scandito il pallino di questo assessore di tagliare gli alberi e i relativi riflessi sulla qualità disboscata della vita cittadina.
Non per infierire ma quanto riportato da qualche giornale sullo stesso argomento mi suggerisce una considerazione sull’eccesso di buona stampa di cui gode l’amministratore comunale in questione.
Un elogio è un elogio e che sia azzeccato oppure una piaggeria è questione di doxa. Come si sa, un’ opinione vale l’altra.
E comunque può essere che un elogio sia una sviolinata per qualcuno mentre per qualcun altro no. Comunque a passarci male o bene è di regola esclusivamente l’adulatore.
Non l’adulato.
Ma quando una lode smodata, probabilmente andata al di là dell’aspettativa del destinatario stesso, supera ogni record di sviolinata allora è un’ arma a doppio taglio.
E conseguentemente cascano nel ridicolo in due; tanto la fonte, ossia l’organo di informazione, quanto il destinatario, che nel caso specifico è l’assessore Gamurrini, battezzato “assessore motosega”.
E per giunta, etichettato così non a scopo critico bensì di gratuita piaggeria.
E qui sta il paradosso.
Il suggerimento che mi sentirei di dare all’amministratore comunale ribattezzato assessore motosega è di implorare la protezione del WWF o di Italia Nostra, onde difendere se stesso da un eccessivo abbattimento , non di alberi, ma della soglia del ridicolo, cagionata a suo danno dalla piaggeria giornalistica.
Oppure, la somministrazione preventiva di una dose di Quietiapina.
E’ un inibitore. Funziona anche contro lo zelo adulatorio.
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