LE PROTEINE DEL FORMAGGIO
La stagionatura oltre i 36 mesi di un formaggio a pasta dura lo trasforma in un alimento “vivo”, capace di modificarsi nel tempo. Questo processo comporta una progressiva degradazione della caseina (la principale proteina del latte e del formaggio) e la conseguente formazione di amminoacidi liberi, fondamentali per l’organismo umano.
L’importanza della fase anabolica
Con l’avanzare dell’età, è essenziale garantire un adeguato apporto quotidiano di amminoacidi per mantenere attiva la fase anabolica, ovvero quella costruttiva del nostro corpo, responsabile della sintesi proteica.
Nel tempo, il naturale processo di senescenza porta a una riduzione della massa muscolare e a un aumento della massa grassa, specialmente nelle donne, che partono con una massa muscolare inferiore rispetto agli uomini.
La perdita di massa proteica può rendere alcune persone “svuotate”, segno di una fase anabolica compromessa.
Turnover proteico e alimentazione
Ogni giorno il nostro corpo rigenera:
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il 4% delle proteine cerebrali
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il 2% delle proteine muscolari
Per supportare questo turnover, è fondamentale assumere proteine ad ogni pasto, con una dose consigliata di almeno 20 grammi a pasto (da intendersi come contenuto proteico, non peso degli alimenti).
Quali proteine scegliere?
Le proteine magre, ovvero prive di acidi grassi saturi a lunga catena (come acido palmitico, stearico, miristico), si trovano in:
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pesce
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carne bianca
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uova
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legumi
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semi oleosi
Anche i formaggi a pasta dura stagionati 36-40 mesi rappresentano una fonte eccellente di amminoacidi essenziali, già pronti per l’assorbimento intestinale.
Un blocco da 20 g di questi formaggi può essere assunto come “integratore naturale” di amminoacidi, minerali e vitamine: ideale a colazione o come spuntino a metà mattina o pomeriggio.
Nota finale:
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