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Ma nel calendario… i ponti come possono essere!? Un viaggio ingegneristico (e tragicomico) tra travi, spalle e giorni di ferie

Il gossip di Cesare Fracassi
Tra ingegneria strutturale e ironia quotidiana, una riflessione semiseria sui ponti… quelli veri e quelli del calendario

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Secondo una visione ingegneristica, i ponti si classificano in tre categorie principali: isostatici, ipostatici e iperstatici.

  • Isostatici: sono quelli più “essenziali”, con due spalle e una trave. La struttura è determinata esattamente dalle equazioni statiche, senza vincoli in eccesso. In pratica: semplici, diretti, affidabili.

  • Ipostatici: qui le cose si complicano un po’. I carichi si distribuiscono su meno vincoli, rendendo la struttura sottodeterminata. Detto all’aretina: “poggiano”, ma non troppo.

  • Iperstatici: sono l’evoluzione strutturale del ponte. Hanno vincoli in più, reagiscono meglio a sollecitazioni come torsioni, vento o carichi distribuiti, e richiedono più equazioni per essere risolti. In altre parole, sono tosti, stabili e… servono più calcoli per capirli.

E la sella Gerber? No, non è una malattia da zombie come nel film La sindrome di Gerber (che, per fortuna, non esiste). È quella particolare “spina” su cui si appoggiano le travi per permettere una certa mobilità alla struttura.

In pratica:

  • Un ponte con due spalle e una trave è isostatico.

  • Se ha pilastri oltre le spalle, diventa ipostatico.

  • Se invece compaiono anche impalcature, archi, torri e tiranti… è un iperstatico a tutti gli effetti!

E adesso… i ponti del calendario?
Quelli dipendono da ben altri fattori: il mezzo che abbiamo per spostarci, la temperatura, il meteo, ma soprattutto… la voglia di vivere. Senza contare le variabili impazzite come figli, moglie, cane e – inevitabilmente – suocera.
A proposito, attenzione al virus: no, non quello informatico o pandemico, ma quello sociale… il suocero che non rompe mai… gli zibidei!

Morale: se non sapete risolvere le equazioni, restate a casa. Magari con un bel ponte isostatico tra divano e cucina.

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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