Seconda sconfitta consecutiva per l’Arezzo, che lascia i tre punti all’Ascoli. Fischio d’inizio e la squadra di Bucchi prende subito il comando delle operazioni. I padroni di casa si chiudono in difesa, e gli amaranto rallentano la propria azione. Il gioco lento dell’Arezzo favorisce l’Ascoli, anche se le occasioni da rete sono solo per gli ospiti.
La più clamorosa arriva al 21’, quando Ravasio libera di tacco Pattarello, che arriva da dietro con la difesa bianconera spalancata. Il numero 10 potrebbe fare molto meglio di un tiro lento, che termina fuori dallo specchio della porta difesa da Raffaelli.
Nell’intervallo, Di Carlo deve aver toccato le corde giuste dei suoi giocatori: l’Ascoli rientra in campo con una determinazione inattesa. È subito Odjer a impegnare Trombini con un tiro da fuori, costringendolo a una respinta tutt’altro che facile. Passano due minuti e l’Ascoli passa in vantaggio. I padroni di casa approfittano di un errore in attacco di Tavernelli per ripartire in contropiede con D’Uffizi, che serve Varone. Il centrocampista bianconero calcia da fuori e supera Trombini.
La reazione dell’Arezzo è sterile: Raffaelli non è mai impegnato seriamente. All’89’, uno scontro tra Gilli e Varone vede quest’ultimo cadere a terra per una botta alla testa. Entra l’ambulanza, ma fortunatamente il giocatore dell’Ascoli si rialza e riprende il suo posto in campo.
La gara termina dopo un lungo recupero, ma il risultato non cambia.
La prova odierna degli amaranto è stata un deciso passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. La manovra è risultata troppo lenta, e i lanci lunghi sono stati spesso preda dei difensori avversari. La squadra che aveva conquistato tre vittorie consecutive mostrando un calcio veloce e offensivo oggi si è smarrita. Il gioco in verticale è stato quasi inesistente, eccezion fatta per qualche lancio del solito Guccione, sempre più a suo agio nel nuovo ruolo.
Anche la classifica ne risente: il Pineto, grazie al pareggio ottenuto a Carpi, raggiunge l’Arezzo a quota 49 punti e lo sorpassa grazie agli scontri diretti.
La cura Bucchi ha portato buoni risultati, ma la squadra non è ancora guarita e oggi ha avuto una ricaduta. Una cosa sono le cure – di cui l’Arezzo ha ancora bisogno – un’altra i miracoli, a cui nessuno ha mai creduto. L’importante è non abbattersi e continuare a lavorare nella direzione intrapresa.
Foto: S.S. Arezzo