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martedì, Aprile 2, 2024
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Le domande scomode de l’ Ortica al sindaco virologo

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L’Ortica aveva già fatto una domanda: Ma i test sierologici lanciati dal sindaco sono davvero utili?

E chiedevamo delle risposte a chi di competenza anche perché ci sembrava strano che una campagna sanitaria così importante fosse gestita dal sindaco ingegnere e dalla sua infermiera.

E le risposte ci sono state.

L’opposizione si è svegliata con Arezzo 2020 ed il dott. Agnolucci che dicono:Il Comune faccia tamponi e non test sierologici e la ASL non stia a guardare.

E la ASL risponde con il suo direttore generale D’Urso:

“Screening di massa ad Arezzo? Sì, se necessario.
Ma ora i test sierologici non hanno interesse per la Asl”.

I test sierologici sono strumenti che D’Urso ritiene oggi superato perché “qualche mese fa non avevamo a disposizione i test rapidi, oggi sì”.

Ed allora proponiamo il post del biologo molecolare e giornalista scientifico Sergio Pistoi
che aveva sollevato il problema e che chiarisce sul suo profilo facebook i termini della questione: La  vicenda del sierologico di Arezzo ormai è difficile da commentare senza mettersi a ridere.
Ma qualcosa si può sempre imparare anche dalle disgrazie.
Lasciate che vi faccia un rapido punto della situazione, come la vedrebbe un marziano appena sbarcato nella ridente cittadina.

Da una parte ci sono: tutta la ASL, con il suo direttore generale, tutti gli specialisti medici interpellati finora, il Ministero, la Regione, le linee guida nazionali e OMS, tutti gli esperti del settore, tutta la comunità scientifica mondiale.
Tutta questa gente dice e ribadisce che il sierologico NON SERVE a fare screening anti-contagio e semmai ci vogliono i tamponi.

Dall’altra parte ci sono: un assessore e un sindaco senza alcuna competenza biomedica che confondono i tamponi con i sierologici.
Loro invece vogliono fare il sierologico a 8500 ragazzini perché ormai hanno comprato i kit e dicono che qualcosa bisogna fare e che tanto “è una questione di opinioni”.

Si.
La loro opinione contro quella di tutto il resto del globo terracqueo.

Problema.
Nelle testate, giorno per giorno, i due punti di vista (quando ci sono, perché finora abbiamo sentito soprattutto quello degli amministratori) sono presentati fianco a fianco come se si trattasse di un dibattito paritario, senza alcuna verifica fattuale e senza un minimo di sintesi critica.

Questa cosa in gergo si chiama “false balance” ed è uno dei peggiori nemici dell’informazione.
Succede quando un giornalista, o una testata, riportano le opinioni del 99,999 per cento degli esperti mettendole a confronto paritario con quelle di uno o due outliers, magari pure del campo, che dicono il contrario e che si trovano sempre qualunque sia il tema.

È il dibattito a tutti i costi, per fare spettacolo, o per ottemperare ad una errata concezione della par condicio.
È stata particolarmente studiata, ad esempio, riguardo a falsi dibattiti sul cambiamento climatico, dove il 99,9999 per cento degli esperti dice che è causato dall’Uomo ma si trova sempre qualcuno, da qualche parte, che ha qualche ragione per andare in televisione a fare il bastian contrario.

Nella storia aretina di cui parliamo siamo addirittura alla parodia della “false balance”.
Infatti, nonostante gli sforzi profusi non si trova neanche un medico, un biologo, un tecnico di laboratorio o uno studente dissidente dell’ultimo anno disposto a dichiarare che il sierologico serva a fare screening diagnostici.
Ci sono solo il sindaco e il suo assessore.

La BBC ha da tempo affrontato il problema emanando direttive chiare ai propri giornalisti proprio per evitare la false balance.

Sarei scorretto se non aggiungessi che la “false balance” è purtroppo un’abitudine di gran parte della stampa nazionale.”

Domandare è lecito rispondere è cortesia ( anche perché gli 80.000 euro spesi sono soldi pubblici).

3 Commenti

  1. Ottimo articolo.
    Peccato che probabilmente eviteranno ogni confronto, come fa il sindaco nella sua mezz’ora di show (che tra tamponi sierologici e tamponi masticabili, bellissimo di qualche giorno fa, è l’exploit da virologo in cui “spiega” tamponi e sierologico, sta toccando vette di comicità credo volute che se no non si spiega perché volere accumulare così tante figure di merda…a meno che non abbia forti tratti di masochismo psicologico….) o la sua infermiera/virologa/assessora/linguarmata (che posta su Facebook interventi Galli di maggio per giustificare una scelta fatta ad ottobre -lasciando nel buio quasi 5 mesi di progressi nella ricerca, riferimenti all’Emilia Romagna ignorando che questa ha fatto tutt’altro e non rispondendo/cancellando/bannando ogni voce critica).
    Ahhhh la buona vecchia tempra di nostalgica memoria che democraticamente fa la sua roboante comparsa!!!!!
    Bellissima anche la riflessione sulla stampa locale, sempre vellutata e carezzevole lì dove non batte il sole (c’è stato un servizio di Teletruria lunedì che sembrava più una marchetta che altro).
    Tutta la mia ammirazione al Petrai, arguto, pungente ed urticante, tanto che quasi quasi gli chiederei la mano (per procura off course)….

  2. BRAVO LUCIANO..UNO DEI MAGGIORI ED ARGUTI OPPOSOTORI AL GOVERNO BEAUTIFUL..BEH ORMAI LO HANNO VISTO AMCHE I GATTI CHE STAMPA E SOPRATUTTO TELETRURIA SONO A LIBRO PAGA DEL SINDACO E CO.

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Luciano Petrai
Luciano Petrai
Di professione “curioso”, ha attraversato negli anni ’80 le speranze ecologiste collaborando attivamente con gli Amici della Terra – Italia. Ha cavalcato le delusioni politiche e sociali attraverso una buona dose di auto-ironia e di sarcasmo. Attualmente fa parte della redazione del periodico “Essere” ed esprime note e lazzi in una frequentata pagina facebook . Ed ora l’esperienza ne “L’ortica” per continuare a pungere divertendosi.

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