Sono bastati sei minuti e qualche secondo, confezionati in un video di Andrea Lorenzon, youtuber da 35 mila iscritti, per raccogliere 54 mila visualizzazioni e portare alla ribalta Arezzo in ambito nazionale.
Girato con pochi spiccioli, in un modo accattivante, fresco, ironico e snello, il video promuove le bellezze della nostra città, artistiche, paesaggistiche, enogastronomiche, di costume, in un linguaggio che attira, fa sorridere, ma allo stesso tempo ha un contenuto ben curato e fatto molto bene, che sta diventando virale e che sta raggiungendo un sacco di gente.
Sei minuti e una cena di bruschette che annichiliscono le milionate spese da Arezzo Intour, spesso con dati e resoconti poco chiari, e che hanno prodotto poco o nulla di veramente decisivo per i numeri del turismo reale.
Al netto delle vanterie per i tavolini all’aperto e qualche pedonalizzazione, il Comanducci dovrebbe occuparsi di cose serie, come ad esempio l’istallazione di bagni pubblici per i turisti (e i residenti), ben più importanti di aver firmato per fare mettere un cartello in Autostrada, con la foto di Piazza Grande.
Il video di Lorenzon è l’esempio lampante di come la creatività batte la burocrazia, e silenziosamente, senza tanti proclami, Davide batte sempre Golia.
Il video è stato realizzato anche grazie alla collaborazione della Fondazione Arezzo Intour
Il video è una iniziativa personale di Andrea Lorenzon ad Arezzo, per partecipare all’Arezzo Crowd Festival, sponsorizzato da Leggi qui e come può verificare non c’è traccia di Arezzo Intour.
… E verso i 3min e 10sec circa del video c’è anche un notevole giramento di palle.
Piccolo dettaglio: quando è stato creato questo famigerato ed annichilente video? Mesi e mesi dopo le campagne di ARInTour? Eh, beh, allora di che stiamo a parlare? E’ un sunto di cose fatte da altri? E vogliamo poi parlare della tremendamente politicamente scorrettissima didascalia che ad un certo momento sottolinea le immagini dove si asserisce che ancora Firenze deve darci i marmi di una facciata? Ma che siamo tornati all’epoca dei Comuni? Mah…