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giovedì, Aprile 4, 2024
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Ad Arezzo si mette la testa sotto…la sabbia

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Domani sera una nutrita schiera di vip sarà partecipe alla sfilata di Sugar in Piazza Grande, a ridosso dalla conclusione della Giostra di settembre, ma non è questa la notizia di cui vogliamo raccontarvi.

Succede che, per portare via la sabbia dalla lizza del Saracino, il Comune di Arezzo abbia indetto una gara a suo tempo, per individuare una ditta competente.

Quali sono stati i parametri di bando ?
La qualità del lavoro ?
La celerità nell’eseguire lo sgombero ?
Il privilegiare aziende aretine ? Macchè !!!!

Unico requisito “sine qua non” è stata la dicitura “massimo ribasso”, della serie: non vogliamo spendere manco un “guadrino”.

Così la ditta di Frosinone che si occupa del lavoro, pare lo stia eseguendo, appunto, al risparmio e la sabbia che dal Pozzo va a Borgunto non è stata tolta.

Va da sé che se una ditta è stata ingaggiata al “ribasso massimo”, i lavoratori coinvolti, appena scatta la fine dell’orario, non si cureranno altro che di andarsene a casa il più velocemente possibile, vista anche la probabile paga “minima”.

Questo ha causato un mucchio di disagi ai residenti, che sono stati ostacolati nel rientrare a casa, usare le auto, tra cui una di un disabile che ha anche il parcheggio in zona e non può usarlo.

Come al solito, quando il cittadino è l’ultimo dei pensieri di un Amministrazione, succedono casini come questo.

Vedremo se per la sfilata di moda tutto sarà risolto, oppure di trendy ci sarà il solito disagio all’aretina.

 

6 Commenti

  1. In questa città che continua a impoverirsi velocemente, spiacerebbe davvero dover disputare sul buon gusto degli organizzatori la ricca soirée di moda in programma domani nella Piazza Grande ancora “parata” a Giostra. Ma come non rimembrare la forte e realistica espressione di Pier Paolo Pasolini che, trovatosi ad Arezzo proprio in periodo di Saracino, ebbe a scrivere che «i ferri e i pali dei palchi» facevano della Piazza «quasi una gabbia»?

  2. Il Prato è già rovinato, tra 2 settimane riceverà un altro colpo con streetfood,
    Piazza Grande è sulla strada buona.
    Per loro Arezzo è solo in questi due posti, ma è sempre un grande successo, tutto esaurito ecc.
    Di esaurito c’è la pazienza dei residenti.

  3. Ennesima farsa di un amministrazione che dei residenti del Centro Storico se ne frega beatamente, mettendoli sempre in mezzo a mille disagi per organizzare cose che spesso non hanno il benché minimo interesse…spostassero le manifestazioni nelle periferie, visto che parlano tanto di rilanciarle.

  4. Ma a qualcuno di voi “illuminati” , non è venuto in mente che la piazza fosse stata lasciata allestita a giostra volontariamente e su richiesta degli organizzatori della sfilata ? E all’autore dell’articolo, non é venuto in mente che un ente pubblico semplicemente non può affidare direttamente e discrezionalmente ad una ditta locale simili appalti ma che, in virtù dei criteri di trasparenza e terzietà, debba ricorrere a
    gare d’appalto , perché questo prevede il legislatore? Sarebbe auspicabile un’ adeguata documentazione prima ancora di intraprendere simili percorsi di pseudo informazione, e ciò anche se trattasi di satira….

  5. Una città così sciatta e trasandata non l’ho mai vista. non c’è luogo che si salvi, per una ragione o per l’altra. Fare le manifestazioni con auto e strutture al Parco Pertini prima era impossibile, ora è invece possibile non fare manutenzione minima e vedere le erbacce che sono più alte delle siepi e dei roseti ed è una prassi da anni, più cani che ragazzi che scorrazzano nei prati. La rete di recinzione nei pollai è tenuta meglio. Ai giardini del porcinai , lo sporco sovrasta l’erba e non parliamo delle piste ciclabili contigue. La segnaletica e le strade sono indecorose per una città che aspirava ad essere turistica . Obiettivo fallito.

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Il Burattino
Il Burattino
Giocatore incallito di verbi e parole, iconoclasta e irrispettoso, non si piega e non si spezza, specialmente quando il gioco si fa duro, egli comincia a giocare. Abituato a prendere botte si difende a colpi di mazza, poliglotta e multietnico, è forse il primo immigrato di Arezzo dalle calde terre dell'Africa.

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