In quella seduta di insediamento del Consiglio Comunale del 14 settembre 2015, che costituisce la pietra miliare (o la pietra tombale ?) del programma di mandato del centrodestra e di cui abbiamo parlato in un nostro precedente post a proposito del fallimento della strategia delle 5 città del Sindaco Ghinelli, il principale esponente della maggioranza, Francesco Macri’, riferendosi alla privatizzazione di alcuni servizi, ebbe a pronunziare le seguenti – testuali – parole: “La Afm: abbiamo privatizzato il servizio, all’epoca fu una scelta ottima che ci diede a disposizione importanti risorse con le quali ridisegnammo il volto di questa città.
Inoltre, queste strutture societarie non sono concepite dal centro-destra per sistemare amici”.
Sono le ultime parole famose, perché, se andiamo ad analizzare le varie società, in cui il Comune di Arezzo detiene partecipazioni dirette o indirette, troviamo che sulle poltrone apicali sono stati “sistemati” proprio gli amici (o gli amici degli amici), che, nella fattispecie, sono coloro che hanno sostenuto il Sindaco Ghinelli nella sua vittoriosa ascesa allo scranno più alto di Palazzo Cavallo, alcuni dei quali eletti in Consiglio Comunale nelle liste dei partiti di maggioranza e poco dopo dimissionari a seguito delle poltrone assegnategli a mo’ di ricompensa per la loro fedeltà (e non per le loro qualità, del genere artigiani di Poltrone e Sofà).
È il caso di AFM spa, a partecipazione diretta comunale con una quota del 20% ed un compenso al Presidente di €. 20.800 annui ; di AISA spa, partecipata indirettamente con quote dell’85% e compenso all’ Amministratore Unico di €. 27.000 ; di ATAM spa partecipata direttamente con una quota pressoché del 100% ed un compenso all’A.U. di €. 24.000 ; di AISA Impianti, partecipata al 45% ed un compenso al Presidente di €. 22.000 ; di COINGAS, partecipata direttamente con una quota del 45% e compenso all’A.U. di €. 25.000 ; di AREZZO MULTISERVIZI srl, partecipata direttamente al 76% ed un compenso all’A.U. di €. 16.700 annui.
Non è il caso, invece, della poltrona più ambita (ed anche più remunerata), quella di ESTRA spa (partecipata dal Comune di Arezzo attraverso COINGAS), perché, effettivamente, come ha detto Macri’, non è stata assegnata agli amici.
Su quella poltrona, infatti, ci si è comodamente sistemato proprio lui !!