Quella che oggi si chiama 6Toscana arrivò con una gara pubblica cui di fatto partecipò da sola.
Mise insieme un po’ di (più o meno) disgraziate realtà legate al PD per far fare loro un business nella Toscana del sud.
Andò male, perché i cittadini non hanno mai visto alcun vantaggio (e nemmeno 6Toscana si è arricchita), anzi hanno pagato sempre di più una raccolta e un trattamento dei rifiuti che non hanno fatto passi avanti significativi; almeno fino a questi giorni, quando sono stati sostituiti i primi bidoni della raccolta per incoraggiare i recalcitranti cittadini a quella differenziata.
Ma i bidoni della spazzatura indifferenziata hanno la bocca piccola e si intasa facilmente tentando di infilarci sacchi voluminosi. Eh sì, perché indifferenziati sono anche i pannoloni per gli anziani, per esempio.
Il principio sarebbe quello che di indifferenziata, una volta divisa la spazzatura, dovrebbe rimanerne ben poca. Ma non è certo così ad Arezzo, dove fino ad oggi non siamo andati oltre il 35% della raccolta separata.
Siamo di fronte a una educazione forzata e istantanea?
Può darsi; chissà se funzionerà o genererà proteste.
In città si è cominciato a sperimentare dalla zona Giotto, dove la popolazione è fatta principalmente di anziani e badanti, gente che non legge gli opuscoli illustrativi…