Mentre il mondo si scanna per questioni di rilevanza notevole, ad Arezzo, città piccola piccola in tutti i sensi, si ci scanna per le Pulci.
Da una parte c’è Silvia Ciarpaglini, che è riuscita in pochi anni a trasformare poche bancarelle a Campo di Marte in una kermesse notevole, con almeno 1000 espositori e 30 mila visitatori per ogni edizione, in media.
Con la sua iniziativa c’è da dire che guadagnano tutti, lei in primis, poi chi espone e vende la merce, chi affitta i locali per permettere lo svolgimento, il personale di supporto, l’indotto di chi mangia, beve e dorme in città da fuori, ecc. Non male in tempi grami per lavoro ed economia.
Dall’altra l’indifferenza e l’ostilità del potere locale, a partire dal Comune, che freddamente non supporta l’evento, anzi ostacolandolo subdolamente con le multe a raffica nei dintorni di Arezzo Fiere, per i veicoli parcheggiati non correttamente.
Ovviamente le stesse raffiche di multe che dovrebbero essere applicate in circostanze analoghe, non vengono applicate se le manifestazioni sono quelle “amiche”.
Secondo, e non meno grave, l’aperta ostilità delle associazioni dei commercianti aretine, che stanno agendo per boicottare e limitare il Mercatino delle Pulci, a loro avviso deleterio per i negozianti “regolari”.
Peccato che queste lobby siano quelle che vorrebbero fare, spesso riuscendoci, il bello e il cattivo tempo ad Arezzo, con la loro pressione politica ed istituzionale.
Quale sia la verità, quella reale, non è dato di sapere per ora, né come finirà questa diatriba, quello che appare chiaro è come chi, dal nulla, arriva a creare qualcosa di rilevante e “infastidisce” lo status quo viene subito osteggiato.
Tutto deve cambiare perché nulla cambi ad Arezzo, e questa guerricciola delle Pulci ne è la conferma.