Gli adolescenti aretini amano molto le quattro ruote, ma non quelle a motore delle auto, bensì quelle più ecologiche dello skateboard.
Nata in California tra la fine degli anni quaranta e l’inizio degli anni cinquanta, divenuta popolare in Italia a fine anni 70, questa pratica sembra essere stata riscoperta in modo massiccio dai teenagers aretini.
Da circa un anno infatti, è comunissimo vedere ragazzi tra i 13 e i 16 anni sfrecciare sulle tavole praticamente ovunque sia possibile, dal centro alle periferie.
Un luogo di incontro e di confronto su chi sia più bravo a fare i “tricks” è ormai Piazza Risorgimento, dove nel pieno pomeriggio si radunano molti “skaters”, che sul pavimento liscio della Borsa Merci si sfidano in salti e giochini vari.
La rinata moda dello skate ha portato anche linfa (seppure non troppa) per il commercio, perché oltre all’acquisto delle tavole i ragazzi comprano anche abbigliamento “moda skate”, fatto di particolari zainetti, cappellini felpe, scarpe e pantaloni.
La socializzazione è elevata, perché accomunati da questa passione molti ragazzi si conoscono, fanno amicizia, si frequentano anche oltre le ore passate a sfrecciare sulla tavola.
Unico neo di tutto questo è, talvolta, vedere i ragazzi muoversi sullo skateboard tra le auto in movimento, sulle strade trafficate, come via Crispi ad esempio, a rischio di essere investiti o di causare qualche piccolo incidente.
Se per qualche ora invece di rincoglionirsi davanti al cellulare i ragazzi si vedono ed interagiscono di persona, ben venga, forse non tutto è perduto.