Ci vuole coraggio e sangue freddo a camminare a piedi nelle strade di Arezzo e zone periferiche. Perché se provate, da bravi pedoni, ad attraversare la strada sulle strisce a voi dedicate vivrete le emozioni che si hanno attraversando un campo minato.
Se poi lo fate verso le 18 di sera, quando la gente è uscita dal lavoro e guida con una mano sul cellulare, per dire a casa che sta arrivando (azz. che notizia), con l’altra fuma, con un’altra si scaccola e con un’altra si gratta le palle ( i guidatori aretini sono strani animali con più mani), se attraversate la strada a quell’ora dicevo, vi conviene fare un bel testamento o rivolgervi al vostro santo protettore.
Che poi, in alcune strade vige il limite di 30 km/ora che nessuno rispetta e quando vedono un pedone attraversare accelerano e, bene che vada e se funzionano i freni, si piantano ad un centimetro dal vostro culo che intanto si era così ristretto che non ci sarebbe entrato un ago.
E se provate a dire: Èh, però faccia attenzione!
La risposta è invariabilmente il medio alzato o un prosaico: ma vaffanculo che io ciò il Porsche!
E pensare che basta andare nella vicina Svizzera perché l’automobilista, vedendoti attraversare, si ferma a 10 metri di distanza e non mangiano nemmeno la cioccolata mentre guidano.
Per la verità il vice-sindaco Gamurrini sta cercando di mettere in sicurezza alcune strade facendo fare delle belle strisce ben evidenziate con sottofondo rosso (chissà quanto ci ha patito a scegliere quel colore)
Cazzo, ma non sarà per nascondere meglio il sangue che viene versato sulle strade?