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venerdì, Marzo 29, 2024
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Gli aretini odiano le strisce pedonali?

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Ci vuole coraggio e sangue freddo a camminare a piedi nelle strade di Arezzo e zone periferiche. Perché se provate, da bravi pedoni, ad attraversare la strada sulle strisce a voi dedicate vivrete le emozioni che si hanno attraversando un campo minato.

Se poi lo fate verso le 18 di sera, quando la gente è uscita dal lavoro e guida con una mano sul cellulare, per dire a casa che sta arrivando (azz. che notizia), con l’altra fuma, con un’altra si scaccola e con un’altra si gratta le palle ( i guidatori aretini sono strani animali con più mani), se attraversate la strada a quell’ora dicevo, vi conviene fare un bel testamento o rivolgervi al vostro santo protettore.
Che poi, in alcune strade vige il limite di 30 km/ora che nessuno rispetta e quando vedono un pedone attraversare accelerano e, bene che vada e se funzionano i freni, si piantano ad un centimetro dal vostro culo che intanto si era così ristretto che non ci sarebbe entrato un ago.

E se provate a dire: Èh, però faccia attenzione!
La risposta è invariabilmente il medio alzato o un prosaico: ma vaffanculo che io ciò il Porsche!
E pensare che basta andare nella vicina Svizzera perché l’automobilista, vedendoti attraversare, si ferma a 10 metri di distanza e non mangiano nemmeno la cioccolata mentre guidano.

Per la verità il vice-sindaco Gamurrini sta cercando di mettere in sicurezza alcune strade facendo fare delle belle strisce ben evidenziate con sottofondo rosso (chissà quanto ci ha patito a scegliere quel colore)
Cazzo, ma non sarà per nascondere meglio il sangue che viene versato sulle strade?

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Luciano Petrai
Luciano Petrai
Di professione “curioso”, ha attraversato negli anni ’80 le speranze ecologiste collaborando attivamente con gli Amici della Terra – Italia. Ha cavalcato le delusioni politiche e sociali attraverso una buona dose di auto-ironia e di sarcasmo. Attualmente fa parte della redazione del periodico “Essere” ed esprime note e lazzi in una frequentata pagina facebook . Ed ora l’esperienza ne “L’ortica” per continuare a pungere divertendosi.

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