Se noi aretini fossimo la giuria dello Zecchino d’Oro (Festival della Canzone del bambino famoso a partire dagli Anni Sessanta del secolo scorso ndr) e il venturo 30 novembre fosse il giorno ufficiale della cerimonia di assegnazione degli zecchini ai vincitori del concorso per la riqualificazione urbana dei comuni capoluogo di provincia, si potrebbe dire che i gorgheggi a cui stiamo assistendo ad Arezzo, ad opera rispettivamente di un parlamentare e di un assessore, sono un puerile tentativo di orientare il giudizio su chi sia il più bravo…il Governo PD o il Comune di destra?
Ci si è messo per primo l’onorevole Pd Marco Donati. Gli ha dato il La il Coro dell’Antoniano governativo esecutore della Legge di Stabilità ed il piccolo cantante, accordando lo strumento di un comunicato stampa, ha intonato il componimento melodico intitolato “Ad Arezzo arrivano 17 milioni grazie al grande impegno del Governo”.
Dinanzi a cotanta sfida canora non è rimasto con l’ugola in mano un altro protagonista della rassegna che si chiama assessore comunale Gianfrancesco Gamurrini, il quale accompagnato da un controcoro ha presentato in anteprima il pungente brano ritmico dal titolo “L’amministrazione comunale è orfanella della conferma dello stanziamento”.
E’ evidente che tanta foga nell’inscenare uno spettacolo di annunci e contro annunci, ha il fine di promuovere tale musica per bambini a vantaggio della simpatia o verso il Governo o verso il Comune, tanta è l’ansia di dimostrare chi è il più bravo tra Palazzo Chigi e Palazzo Cavallo, due Palazzi avviliti ambedue da un netto calo di audience.
Purtroppo, però, quando i piccoli cantanti si comportano così ottengono i risultato opposto alle rispettive mire e inducono noi aretini della giuria delle Zecchino d’Oro a prediligere il brano “di doman non v’è certezza e nessun lieto sia, se questi sono gli inquilini dei Palazzi “, di Lorenzo de’ Medici- Cane come il mio Cane, da Canti carnascialeschi, Canzone di Bacco.