Dopo la segnalazione di una lettrice sugli schiamazzi serali nel Parco Modigliani, il nostro fotografo ha trovato una curiosa statua che si propone all’attenzione di chi entra nell’edicola di viale Giotto.
L’edificio, piccolo e isolato, si trova all’incrocio tra viale Giotto appunto e via Tiziano ed è sovrastato da una statua ben visibile di San Donato, vescovo di Arezzo. Il Santo, fiero e autorevole, con il pastorale in mano guarda il cliente che si appresta ad entrare in edicola, il quale, accorgendosi di tale presenza, potrebbe in effetti scoraggiarsi nell’avvicinarsi al ripiano delle riviste hot e deviare verso le parole crociate.
Suggeriamo all’edicolante, all’inizio della prossima estate, una rotazione di 45 gradi della statua, così che possa orientare il suo sguardo verso i ragazzi che frequenteranno il parco Modigliani. Ciò darà soddisfazione alla nostra lettrice e perché no, il Santo che protegge Arezzo e la sua Diocesi potrebbe anche avere un occhio di riguardo per la crescita spirituale e l’educazione dei giovani aretini.
Arezzo 16 Dicembre 2022
Salve!
Un saluto all’Ortica e alle sue foglie pizzicanti contro l’indifferenza e la routine … .
Sono Orlando Metozzi, conduttore della San Donato Edicola Giotto, in Arezzo, viale Giotto 119.
Complimenti per aver notato la statua di San Donato che sta “ben visibile” nel tetto della mia
Edicola.
Vorrei qui brevemente descrivere il significato della statua e come essa va ben compresa nel suo contesto sopra un’Edicola e a lato del viale Giotto, in Arezzo.
Anzitutto trovasi nel tetto dell’Edicola perché il nome esatto della stessa Edicola è San Donato Edicola Giotto, come si vede nei documenti dello stesso Distributore locale di giornali.
Da qui la prima idea di mettere in evidenza la dedica a San Donato, mediante una statua.
Ma il significato locale del nome, si sovrappone a quello più generale di San Donato Protettore o Patrono della città di Arezzo, aumentando con ciò, notevolmente, l’impatto del significato visivo e simbolico.
Questo per quanto riguarda il nome e il significato.
Devesi poi soffermarsi sul punto di vista della statua o Opera d’arte che sovrasta i clienti e i passanti in viale Giotto.
San Donato dall’alto della sua condizione e forza spirituale, guarda con enfasi celeste e terrena, la gente che passa sottostante e quindi, la città che vive caldamente dintorno.
Dal canto di sotto, ci sono gli aretini che da clienti o passanti o turisti momentanei, incrociano lo sguardo di San Donato, il loro protettore, la loro bandiera celeste, l’avvocato e martire dei piccoli come dei grandi peccatori o santi che siano in quanto uomini di Arezzo, in Arezzo.
Perciò, dall’incrocio di questi sguardi tra il santo soprastante e celeste e gli aretini sottostanti e ancora terreni, si può dire che fioriscono sentimenti di reciproco rispetto e amore, perché il santo sente su di se lo sguardo dei singoli come dell’intera città con tutta la sua condizione e le sue esigenze; e la città dal canto suo, si sente investita e in qualche modo rassicurata (incoraggiata), dallo sguardo potente e santo, paterno e severo, ma anche misericordioso e pieno di vita eterna, del vescovo patrono e martire, in persona.
Uno dei santi più grandi e universali del calendario cristiano e cattolico.