PROMOSSI
MASSIMO PAVANEL: ve lo devo spiegare?
ALESSANDRO PIU: la sua occasione finalmente.
Gioca, tira e fa reparto.
Non si risparmia mai.
L’intesa con Cutolo ancora non è perfetta, ma l’Arezzo ha trovato un bel centroavanti.
ANDREA SALA: se l’Arezzo è rimasto in partita fino alla fine è grazie ad almeno quattro interventi decisivi dell’estremo difensore amaranto.
Ci eravamo segnati negli appunti un paio di sbavature.
Abbiamo buttato il foglio senza neanche guardarlo.
DI PAOLANTONIO E ARINI: centrocampisti solidi, con il vizio del gol, si può dire che è il reparto della squadra che soffre meno e da più garanzie per il futuro.
LA TRAVERSA: l’incrocio dei pali che si trova sotto la Minghelli oggi gioca noi e nel secondo tempo ci aiuta per ben due volte a restare a galla. Grazie.
L’ATTEGGIAMENTO: l’Arezzo non ha mai mollato.
E anche in 9 contro 11 ci ha sempre provato fino all’ultimo secondo, con ordine e con l’unica cosa che poteva fare, cioè un lancio lungo a cercare una spizzata, un rimpallo, un tiro.
LA PROPRIETA’ DELL’AREZZO CALCIO: cosa gli possiamo dire?
Compra giocatori, investe, cambia allenatori.
Speriamo prima o poi di trovare questa benedetta stabilità e serenità.
I PANTALONCINI NERI DELL’AREZZO: a me non piacciono.
BOCCIATI
LA DIFESA: nei suoi uomini, nei movimenti e nell’atteggiamento. Di testa le prendono tutte loro, nel primo gol, i bianchi del Feralpi Salò entrano come il coltello nel burro.
Se ci mettiamo anche due fatti scellerati come un colpo da pallavolo di Sbraga e un abbraccio estremamente affettuoso di Cherubin la frittata è fatta e ampiamente gustosa, per gli altri.
LA FASCIA SINISTRA: abbiamo atteso per mesi Karkalis, ma il copione è rimasto lo stesso.
L’Arezzo in quella fascia soffre e gli avversari dominano incontrollati.
I NUMERI: la scorsa settimana l’amico Fausto ci aveva raccontato dei record negativi dell’Arezzo che in casa non vince mai ed andava sempre in svantaggio nel primo tempo. Un po’ meglio oggi, visto il primo gol di Piu, ma i numeri restano impietosi.
FERALPI SALO’: brutto il nome e brutti i colori sociali (verde e blu).
La prima maglia poi (oggi in bianco) è anche peggio.
Nettamente meglio il soprannome “i leoni del Garda”.
LA MARATONA: se si può, ogni settimana è sempre più brutta vista così, scalcinata e decrepita.
LA SFORTUNA DI LEONARDO PEREZ: non possiamo scrivere niente su di lui e allora non resta che prendersela con la sfortuna.
Quando il principale rinforzo in attacco si fa male alla prima partita e rischia uno stop di un mese, cosa altro c’è da aggiungere?