È un mistero tutto italiano, ma ad Arezzo assume toni quasi mistici: le buche spariscono quando si avvicinano le elezioni. Per mesi le nostre strade sembrano un campo minato, poi — puff! — compaiono operai, transenne, e l’asfalto torna lucido come una pista da bowling.
L’assessore Casi, con piglio da ingegnere del miracolo, annuncia che “siamo nel pieno di un importante progetto di manutenzione straordinaria della viabilità cittadina”. Straordinaria, appunto. Straordinaria perché accade di rado, quasi mai, ma sempre in straordinaria coincidenza con le elezioni 2026.
Non passa il Giro d’Italia, ma passa la campagna elettorale: e improvvisamente ogni buca diventa una “priorità infrastrutturale”. C’è chi giura di aver visto cittadini commossi davanti a un rullo compressore, selfie inclusi. Mancano solo i tagli di nastro e gli spot in slow motion con la voce fuori campo: “Per un’Arezzo più scorrevole”.
Cinque milioni di euro, cinque lotti di lavori, cinque mesi prima del voto: la numerologia amministrativa non mente. I lavori toccano mezza città — da San Leo a Rigutino, da Ceciliano a Chiani — e c’è chi teme che a forza di asfaltare tutto, alla fine non resti più un buco dove lamentarsi.
È bello vedere l’amore improvviso per le nostre strade: peccato solo che questo sentimento, come i fiori di maggio, sbocci ogni cinque anni e duri giusto il tempo di una campagna elettorale. Poi, archiviati i comizi, torneremo alle nostre buche, fedeli e silenziose, in attesa del prossimo “intervento straordinario”.
Perché ad Arezzo, la vera costante non è l’asfalto.
È la satira che lo accompagna.










Osservazione arguta e inattaccabile !
Come dai tempi del Sindaco Ducci in poi , lo hanno fatto tutti e sempre solamente prima delle Elezioni , è una tradizione come il Saracino .