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lunedì, Novembre 10, 2025
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Quando le strade diventano lisce… si avvicina la campagna elettorale

Ogni cinque anni la magia si ripete: buche che spariscono, cantieri che fioriscono e assessori che riscoprono l’amore per l’asfalto. Non passa il Giro d’Italia, ma la campagna elettorale sì — e corre più veloce di qualunque rullo compressore

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È un mistero tutto italiano, ma ad Arezzo assume toni quasi mistici: le buche spariscono quando si avvicinano le elezioni. Per mesi le nostre strade sembrano un campo minato, poi — puff! — compaiono operai, transenne, e l’asfalto torna lucido come una pista da bowling.

L’assessore Casi, con piglio da ingegnere del miracolo, annuncia che “siamo nel pieno di un importante progetto di manutenzione straordinaria della viabilità cittadina”. Straordinaria, appunto. Straordinaria perché accade di rado, quasi mai, ma sempre in straordinaria coincidenza con le elezioni 2026.

Non passa il Giro d’Italia, ma passa la campagna elettorale: e improvvisamente ogni buca diventa una “priorità infrastrutturale”. C’è chi giura di aver visto cittadini commossi davanti a un rullo compressore, selfie inclusi. Mancano solo i tagli di nastro e gli spot in slow motion con la voce fuori campo: “Per un’Arezzo più scorrevole”.

Cinque milioni di euro, cinque lotti di lavori, cinque mesi prima del voto: la numerologia amministrativa non mente. I lavori toccano mezza città — da San Leo a Rigutino, da Ceciliano a Chiani — e c’è chi teme che a forza di asfaltare tutto, alla fine non resti più un buco dove lamentarsi.

È bello vedere l’amore improvviso per le nostre strade: peccato solo che questo sentimento, come i fiori di maggio, sbocci ogni cinque anni e duri giusto il tempo di una campagna elettorale. Poi, archiviati i comizi, torneremo alle nostre buche, fedeli e silenziose, in attesa del prossimo “intervento straordinario”.

Perché ad Arezzo, la vera costante non è l’asfalto.
È la satira che lo accompagna.

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Gianni Bufaloni
Gianni Bufaloni
Gianni Bufaloni (nato il 1° aprile di un anno imprecisato, perché gli piace mantenere un alone di mistero) è un giornalista, scrittore e debunker di professione, noto per il suo acume nel smontare bufale e teorie del complotto con una buona dose di ironia. Cresciuto tra vecchie macchine da scrivere, giornali ingialliti e discussioni animate al bar, sviluppa fin da giovane un'insana passione per la verità… e per il caffè corretto. Dopo una laurea mai del tutto confermata in Giornalismo Investigativo presso l'Università della Vita e un master in Sarcasmo Applicato, si dedica alla sua missione: scovare fandonie, ridicolizzare fake news e dare il tormento ai complottisti più fantasiosi. Ha collaborato con testate inesistenti come Il Giornale delle Bufale, La Verità (Quella Vera) e Fact-Checker’s Monthly, oltre a essere autore del bestseller immaginario "La Terra è rotonda e altre scomode verità". Attualmente vive tra la redazione e i social, dove smonta quotidianamente le teorie più assurde con il suo motto: "Una bufala al giorno toglie il neurone di torno". Se lo cercate, probabilmente sta battibeccando con qualche utente convinto che gli Illuminati controllino il meteo.
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