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venerdì, Luglio 11, 2025
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“Garbage Bike Tour” sulla E73: dalla bici allo schifo è un attimo

Altro che statale: la E73 è una discarica a cielo aperto, tra bidoni marci, rifiuti ovunque e istituzioni che fanno finta di non vedere!

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Avete presente quando uno dice: “Mi faccio un bel giro in bici nella natura”? Ecco, scordatevelo. Perché da queste parti il tour è sì “naturalistico”, ma nella variante ecozozzona: il nostro “Garbage Bike Tour” sulla statale senese-aretina E73 è roba da stomaci forti.
(Sì, lo scriviamo in inglese, che fa più figo… tanto lo schifo resta lo stesso.)

Abbiamo già documentato come i nostri boschi vengano trattati come vespasiani di terz’ordine: Poti, dove il bosco diventa cesso.
In città, poi, è tutto un ridere (per non piangere): Arezzo capitale del paradosso. Ma oggi, vogliamo parlare delle arterie principali, quelle che dovrebbero dare il “benvenuto” a chi arriva. E invece, sembrano uscite da un incubo postatomico.

🚴‍♂️ Stamani, in sella alla bici, ho percorso la E73 dall’incrocio dello Stadio fino al Torrino. Non un viottolo di campagna, ma una delle strade più battute. E sapete cosa ho trovato? Una processione di bidoni stracolmi, come se la raccolta differenziata fosse stata affidata a dei cani randagi ciechi. E accanto ai bidoni, una distesa di rifiuti nei fossi, nella vegetazione, ovunque. Dai pannolini ai materassi, dalle bottiglie ai sacchi neri. Un’orgia di inciviltà.

Di chi è la colpa? Della Sei?
Allora vi chiediamo: SEI CI SEI O NON CI SEI? O CI FAI?

Perché qua i cittadini pagano. E pure caro. Ma il servizio dov’è? È forse questo il nuovo “arredo urbano sostenibile”? E gli automobilisti che buttano ogni cosa dal finestrino? Cosa ci vuole, una catapulta per centrare il cestino invece dei rovi?

E vogliamo parlare dell’immagine per chi arriva ad Arezzo? Uno che viene per turismo, magari per vedere San Francesco o il centro storico, si trova davanti una discarica a cielo aperto. Complimenti. Altro che arte e cultura: qui la performance è rifiutarte astratta su asfalto rovente, firmata da incivili e (pare) benedetta dall’indifferenza.

Le immagini che alleghiamo parlano chiaro. Non sono fake, non sono montaggi. Sono la realtà. E se vi danno fastidio, vuol dire che avete ancora un minimo di senso civico. Diversamente, fatevi un bel respiro (sperando non vi venga il vomito) e godetevi il vostro Garbage Bike Tour. L’unico tour che fa girare non le ruote… ma le palle.

 

 

 

6 Commenti

  1. L’Ortica fa bene a documentare la disastrosa situazione dei rifiuti, dalle Alpi ( di Poti) alle Piramidi. Tra i vari primati che la provincia di Arezzo può vantare c’è quello della vittoriosa scalata all’ultimo posto nella raccolta differenziata in Toscana, essendo riuscita secondo gli ultimi dati noti a surclassare anche Grosseto e assestandosi oltre 10 punti percentuali sotto la media regionale.

    Se poi si dovesse parlare di cosa si vede portando i rifiuti nei cassonetti della differenziata per esempio del centro storico bona Ugo…io nel biologico c’ho visto persino i farmaci e nell’indifferenziato ci vedo tanta carta e plastica riciclabile. Diciamo la verità, nessuna gestione dei rifiuti, per quanto carente, giustifica il comportamento incivile di troppi aretini.

    Ma la gestione di SEI e del Comune fa schifo. Si è voluto puntare sui cassonetti e basta guardarsi intorno per vedere quanto il sistema sia fallimentare.
    Conosco gente delle frazioni che è costretta a portare i rifiuti in cassonetti lontani perché il servizio porta a porta per loro è solo teorico e qualsiasi protesta è vana.La creazione di SEI è stata giustificata soprattutto con la prospettiva di riduzione delle tariffe ma passata la festa gabbatu lu santu, le tariffe sono sempre in aumento.

    La gestione è viceversa peggiorata,sembra che si cerchi l’economicità esclusivamente ai danni del servizio. D’altra parte questi organismi di gestione ( SEI. Nuove Acque, Estra) diventano sempre più distanti dal cittadino e di fatto incontrollabili, e non c’è più la tendenza di una volta da parte degli utenti a organizzarsi collettivamente per combattere quel che non va.

  2. tutto bello, tutto giusto, peccato che le competenze della pulizia in questo caso siano di altri. P.S. io nella merda ci farei affogare tanti se non tutti gli aretini, sempre pronti con una mano ad immortalare con il cellulare le mancanze degli altri e con l’altra a buttare il sudicio dove più l’aggrada…

    • Tutto bello anche il tuo sfogo, ma c’è un punto su cui è doveroso essere chiari: noi prima di scrivere ci informiamo, perché la deontologia – specie se si fa satira o denuncia pubblica – ce lo impone. E ce lo impone anche il semplice buonsenso, visto che una querela può partire anche solo per un aggettivo fuori posto.

      Che le competenze della pulizia in certi tratti siano di altri è vero, ma questo non assolve nessuno: né i cittadini incivili che gettano tutto dal finestrino come se la strada fosse il loro personale secchio, né gli enti preposti (di qualsiasi livello o colore) che non intervengono con la necessaria tempestività e continuità.
      L’articolo non è un processo alle intenzioni, ma un reportage sullo stato delle cose. E quello che abbiamo documentato c’è – in bella vista, sotto il sole, fotografabile con qualunque cellulare, anche da chi magari butta con una mano e immortala con l’altra. Un paradosso? Sì. Ma non lo risolvi ignorandolo.

      Non ci interessa gettare fango sugli aretini in blocco, né li vogliamo vedere “affogare nella merda”. Però se non ci svegliamo tutti – nessuno escluso – continueremo a viverci dentro, tra l’indifferenza di chi dovrebbe vigilare e la furbizia di chi si crede più furbo degli altri.

      Se la verità fa male, forse è perché è vera.

  3. Ciao Gino, mi permetto il tono confidenziale, se vuoi, visto che ci consciamo personalmente e abbiamo pure lavorato insieme tanti anni fa. Detto questo l’appunto rimane in quanto se le competenze, come affermi e mi confermi nella tua risposta, non sono di Sei Toscana, non vedo perchè tirarla in ballo. Perchè è poi molto facile, per tanti, fare una maionese invece di uno spezzatino… Forse proprio le frammentazione dei servizi, che la stragrande maggioranza dei cittadini non conosce, può essere motivo di confusione. Ci sono problemi? Si! Ci sono inefficenze? Si! Occorrerebbe apportare modifiche? Certamente si! Ma non puoi immaginare, o forse sì, quanta sia la maleducazione e strafottenza del cittadino che però vorrebbe tutto lindo come se al suo seguito ci dovesse essere per forza lo schiavetto a ripulire la sua inciviltà! Saluti!

  4. A pensarci bene sono anni che non vedo più in giro quei bei luridi cittadini Aretini di una volta , oggigiorno molti sono i pernottanti o quelli di passaggio.
    Anche la maleducazione e la strafottenza sono solo pallidi ricordi dell’autentica espressione “botolosa”del territorio Aretino, il cittadino è diventato una residuale risorsa economica per Amministratori e Associazioni troppo ben organizzate , per il turismo ovviamente , come in tutta Italia del resto e purtroppo.
    Sembrerebbe che anche il Saracino stia subendo un graduale annacquamento dei bruschi modi antichi, sta mutando da torneo cavalleresco a cavalcata in Piazza Grande e dintorni , manca solo l’applausometro , è diventato aggraziato.
    Vanno calcolati per essere congrui , e non solo sventolati entusiasticamente, i flussi di stampo evento/turistico.
    Sì perché qualche cafonaggine in giro la fanno o la incentivano anche loro , ma colpiscono e vanno via , poi qui a fare le figure di e con la M…. , restano pochissimi luridi Aretini , schiavizzati !

  5. Mi sembra una grande confusione, ma forse è proprio quello che vogliono.
    Io credo che chiunque voglia governare in futuro Arezzo tra i mille 100 o forse 10 progetti che avrà in mente debba per forza pensare anche a quello che non si vede se è a posto ma che si vede se non lo è.
    Mi riferisco:
    pulizia tombini (SPETTA A NUOVE ACQUE O AL COMUNE?)
    raccolta sporcizia lungo le strade fossette o post taglio erba (SPETTA A SEI COMUNE AISA VOLONTARIATO)?
    taglio erboloni (non i prati) ma quelli che nascono ai bordi dei marciapiedi aiuole spartitraffico piste cilabili ecc (SPETTA A CHI FA MANUTENZIONE VERDE AGLI OPERAI COMUNE A SEI TOSCANA O AL VOLONTARIATO)
    e questi sono solo tre piccolissimi esempi che rappreserntano oltre il 90% della sciatteria cittadina.
    Un candidato sindaco dovrebbe dichiarare di voler sciogliere questi nodi e definire per sempre compiti e competenze. Fatto questo sapremo con chi inxaxxarci. Fino a quel momento è tutto inutile erestano solo parole al …vento

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Gino Perticai
Gino Perticai
Dal 1973 nel mondo della comunicazione, una breve esperienza Milanese con A.P.C. agenzia di Marketing, con l’avvento delle prime radio in Fm inizia una serie di esperienze nelle radio locali: Radio Torre Petrarca, Radio OK, Golden Radio, Radio Life,  fino al 1998 momento in cui l’innata curiosità e la voglia di sperimentare novità lo portano a maturare il primo interesse sul world wide web. E' da lì che nel 2000 nasce l’idea delle prime testate regionali on line. Fonda Arezzo Notizie e la dirige fino al Giugno 2016. l'Ortica è la sua nuova scommessa.
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