Arezzo si conferma “capitale dell’imbecillità creativa” – e stavolta il bosco di Poti si becca pure la medaglia di legno marcio.
Girano già da mesi le denunce de L’Ortica (“Sacchi, plastica e oggetti abbandonati trasformano i boschi aretini in discariche abusive”) e ci avevano messo la faccia pure i Carabinieri Forestali, promettendo controlli e multe a raffica. Eppure – sorpresa! – nel fine settimana qualcuno ha pensato bene di rifornire il bosco di Poti, lungo la Panoramica, con un nuovo carico di obbrobri: materassi sfondati, sedie sfasciate, un frigorifero che pare uscito da un film horror anni ’80 e immancabili sacchi neri rigonfi di schifezze. Leggi qui
«È uno schifo!» sbotta Bruna, ciclista in buona fede e in cattivo odore (di rifiuti) dopo essersi trovata il bosco trasformato in tappeto di monnezza. Il suo video – ventisette secondi di rabbia e puzzo – documenta tutto: ingombranti lungo la strada, altri gettati tra gli alberi.
SERVIZIO GRATUITO? MACCHÉ, MEGLIO SGANCIARLO NEL BOSCO
Qui non serve il mago Otelma per capire che a ’sti geni basterebbe alzare il telefono: il servizio di ritiro ingombranti di Sei Toscana è gratis per le utenze domestiche, prenoti e ti portano via perfino la lavatrice della nonna. Stesso discorso per i due centri di raccolta comunali di Tramarino e Mulinaccio, sempre aperti a chi c’ha voglia (e due neuroni) di smaltire legalmente. seitoscana.itcomune.arezzo.it
Ma no: troppa fatica. Perché pagare zero euro quando puoi spaccare gli ammortizzatori e piegare le forcelle portando tutto su per i tornanti di Poti?
FORESTALI INCAZZATI, MA TELECAMERE ZERO
Le pattuglie del reparto Forestale hanno già il dossier in mano: segnalazioni su segnalazioni, qualche verbale, tante promesse di «tolleranza zero». Senza fototrappole però, beccare il porcaro di turno è come vincere il Gratta‑e‑Vinci: una botta di fortuna ogni mai. Nel frattempo il bosco si trasforma in showroom del cattivo gusto ambientale.
APPELLO ALLA CITTÀ (E AL PORTAFOGLIO)
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Segnalate: vedete un’auto che scarica? Foto, targa e 112.
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Sanzionate: multe pesanti e ritiro patente a chi usa la quercia come cassonetto.
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Sorvegliate: fototrappole e droni, costano meno di una bonifica.
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Vergognatevi: se tra questi rifiuti riconoscete qualcosa, fate ammenda e riprendetevela.
Arezzo rischia di passare alla storia non per la Giostra del Saracino, ma per la Giostra dell’Immondizia. Ecco il mio invito civico, urlato: “Bischeri, smettetela de scambiare i boschi per la discarica de casa vostra! Un bosco unn’è un cesso pubblico, e la natura non è la vostra serva col sacco nero in mano.”
Chi vuol capire capisca. Gli altri? Che si paghino la bonifica di tasca propria – con gli interessi.