Tra San Zeno e Chiani è tutto ‘n troiaio… ma pel Comune ‘ n puzza gnente!
Chi ci passa lo sa: tra Ponte a Chiani e il casello autostradale, passando pe’ San Zeno, l’aria sa di morto. Ma l’amministrazione, invece di accendere un incenso, che fa? Scarica la ‘patata bollente’ (anzi, ormai “tiepidina”) a Asl, Arpat e Regione Toscana, come se la merda avesse bisogno del bollino blu!
Il sindaco Ghinelli, in piena trance da “non so nulla, non ho visto nulla, non puzzo di nulla”, dà la colpa al meteo e alla rosa dei venti. Pare che, secondo lui, ci siano delle correnti impazzite che ogni tanto portano lo schifo nelle narici dei cittadini, ma sia tutto naturale: un po’ come dire che la diarrea è un fenomeno artistico.
Lo studio costato ben 100.000 euro – cifra con cui si poteva profumare tutta la provincia di Arezzo a furia di lavanda e borotalco – ha concluso che sì, puzzicchia d’estate, e più stai vicino all’impianto di San Zeno, più ti lacrimano gli occhi. UNA SCOPERTA!
Ma sentite questa: il problema sarebbe “in calo” (tipo la fiducia nella politica) e la causa principale? L’umido. Eh, chi l’avrebbe mai detto? Forse le mosche che girano da anni intorno alla zona?
E mentre i nasi dei cittadini si arrendono all’evidenza, le risposte latitano come i parcheggi in centro. Che ci si mette dentro ‘sto benedetto impianto di San Zeno? Perché d’estate sembra una camera a gas e d’inverno solo una scoreggina?
Alla fine, l’unica cosa certa è che si respira male, si dorme peggio e si spende pure per sentirsi dire quello che si sapeva già!
Soluzioni? Nessuna. A meno che non si voglia distribuire gratuitamente tappi per il naso e profumatori per auto attaccati direttamente al setto nasale.
Morale: il puzzo c’è, ma il Comune sente solo quello dei soldi buttati!