A dieci anni giusti dalla “chiamata” del segretario comunale, il sindaco‑ingegnere si autoincorona su Facebook: «Son partito da solo, son rimasto da solo, firmo da solo, però Arezzo l’ho fatta crescere!». Peccato che, mentre lui posta ricordi eroici, la minoranza annoti che la città cresce sì… ma le erbacce nei tombini e il muschio sulle transenne dei cantieri mai finiti
Battezzato “campione di assenze”: il Ghinelli “Lo Spargitrasparenza” vola più spesso fra Stati Uniti, Roma, Strasburgo e tv che fra Piazza Grande e Saione. Perfino i suoi fan contano le presenze in Consiglio con lo stesso entusiasmo di un derby perso. Persino il sito del Comune registra “una sensazione di assenza del primo cittadino” nel rapporto 2022.
Via Fabio Filzi: doveva diventare la nuova caserma dei vigili entro il 2022; oggi è un un murale spontaneo sul concetto di spreco.
Rotatoria di via Fiorentina: da 3,4 a quasi 7 milioni e il cartello “Fine lavori 28‑1‑2021” è l’unica cosa rimasta dritta. Arezzo applaude, ma solo il vento che passa fra le reti arancioni.
Già nel 2018 il PD bollò la giunta come “banda delle buche” dopo che un autobus sprofondò in Piazza Guido Monaco. Oggi, 2025, il Comune vara l’ennesimo piano anti‑buche da 8 milioni, promettendo 25 km di tappeti bituminosi: saranno i cittadini a metterli col rullo? Intanto i ciclisti continuano a fare slalom olimpico fra crateri e toppe.
Mentre le buche si moltiplicano, l’indennità di sindaco, assessori e presidente del Consiglio vola a 70 mila euro mensili complessivi. “Decisione fuori dalla realtà”, accusa l’opposizione, ricordando che 10 milioni per le case popolari sono evaporati e le frazioni restano “dimenticate”. Però i gettoni… crescono che è una bellezza.
L’Ortica racconta una scena emblematica: durante un picco di maltempo in città, Ghinelli si è ritrovato a fronteggiare tombini intasati, simbolo della manutenzione carente della rete fognaria urbana. Immagine forte di un’emergenza sotto gli occhi di tutti.
“Ah, sindaco…
Lei parla di ‘dieci anni da capitano solitario’, ma intanto le lentezze burocratiche penalizzano Arezzo e persino i tombini si ribellano, lei è rimasto solo a guardare!”
O Ghinè, tu dici che un sindaco è sempre solo; sarà, ma qui siam rimasti soli anche noi, fra buche, cantieri‑fantasma e tombini intasati. Nel 2026 rivolete i voti? Prima fate funzionare la manutenzione, sennò la fascia ve la facciamo girare intorno noi… come un nastro bianco‑rosso sui lavori eterni!
Gli eletti della destra in ogni luogo, compreso Arezzo amano da sempre essere protagonisti da soli, ma per fare cosa? Risolvere i problemi, lavorare per la vivibilità della citta, fare manutenzione intelligente , no, ma essere nel podio a pavoneggiare e ad autoincensarsi. Fra le tante cose non fatte o lasciate a metà, il piccolo parco adiacente all’anfiteatro, solo un dispetto agli aretini che si soffermano per riprendere fiato. Hanno pensato solo a se stessi e ad alcuni amici del centro storico.