Il Presidente Anap Pensionati Angiolo Galletti: “Massima prudenza, non fornire mai dati personali. Attivato uno sportello di supporto per le vittime”
Il numero di truffe rivolte agli anziani è in costante aumento, con nuove strategie ingannevoli che mirano a sottrarre dati personali e denaro. Recentemente, si è diffusa una frode che sfrutta il nome dell’INPS per attirare le vittime in un pericoloso tranello.
L’INPS ha segnalato la circolazione di email false che promettono un rimborso di 715 euro, inducendo gli utenti a cliccare su un link fraudolento. Il messaggio, apparentemente ufficiale, invita a inserire informazioni personali e bancarie, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini, soprattutto quelli della terza età. L’istituto raccomanda di non rispondere a queste email e di verificare sempre le comunicazioni sul portale ufficiale nella sezione “INPS – Attenzione alle truffe”.
Oltre alle email ingannevoli, un’altra minaccia arriva dai messaggi e dalle chiamate su WhatsApp. Truffatori, spesso con numeri esteri (+234, +233, +44, +92, +221, +255, +60), cercano di ottenere informazioni sensibili con richieste di aiuto fasulle o finti avvisi bancari. Queste frodi aumentano nei periodi festivi e durante i saldi, quando le persone ricevono un alto numero di comunicazioni. Il consiglio è di ignorare, bloccare il numero e segnalarlo.
Per contrastare il fenomeno, Confartigianato ha avviato la campagna nazionale “Più sicuri insieme”, promossa da Anap in collaborazione con il Ministero dell’Interno e le Forze dell’Ordine. Angiolo Galletti, Presidente Anap Arezzo, ribadisce l’importanza di informare e proteggere gli anziani:
“Il nostro sportello è sempre aperto per supportare chiunque abbia dubbi su chiamate o messaggi sospetti. Grazie alla collaborazione con le Forze dell’Ordine, possiamo aiutare a segnalare e contrastare questi raggiri. Inoltre, stiamo organizzando incontri formativi per gli over 65 per aiutarli a riconoscere le truffe prima che sia troppo tardi.”
Galletti sottolinea l’importanza di non fornire mai dati personali o bancari e di chiedere sempre il parere di familiari o persone di fiducia. Creare una rete di protezione sociale tra figli, nipoti, amici e operatori sociosanitari è fondamentale per difendersi da questi pericoli.
Attenzione massima a email, chiamate e messaggi sospetti: la prevenzione è la prima difesa contro le truffe.