Senza il pollice non si mangia, e’ necessario per prendere il cibo e portarlo dal piatto alla bocca.
Usiamo una posata, un cucchiaio o forchetta e coltello con la stessa presa della penna. Mangiare e Scrivere con una penna sono azioni realizzate con la stessa impugnatura.
Si usano le stesse tre dita: pollice, induce, medio.
E’ diverso il ruolo del pollice sulla tastiera, dominano le altre dita e il pollice serve per gli spazi.
La mano che prende una penna e scrive su un foglio bianco: un gesto sempre più raro. Si sta perdendo la capacità della scrittura, giorno dopo giorno.
Si può provare. Prendiamo un foglio ed una penna.
Iniziamo a scrivere e ci accorgiamo che la mano ha difficoltà a scrivere con ordine le nostre idee. Troviamo difficoltà a scrivere una intera pagina.
E pensare che scrivere e’ utile per la nostra energia psichica: vuol dire mettere in ordine i propri pensieri. Scrivere, usare la mano e’ un atto contro la depressione.
Un foglio bianco e’ uno specchio della nostra interiorità, nel quale possiamo rappresentare le nostre emozioni, le nostre riflessioni, i nostri desideri.
Noi sul foglio e’ uno specchio della nostra interiorità, della nostra spiritualità.
La saggezza del passato aveva inventato il diario “la cronaca della propria vita”.
Scrivere e’ fare meditazione. Perdere la capacità di usare la mano per scrivere vuol dire anche perdere la capacità di parlare, perché nella scrittura c’è la esigenza di un soggetto, un verbo, un contenuto. Scrivere e’ ordine mentale. E’ imparare a comunicare con se stessi e con gli altri. Ricordiamo quando eravamo a scuola: il tema ! Iniziavamo con “svolgimento”. Perché non prendere una penna e ritornare a scrivere?