“L’amicizia, come ogni relazione, è un incontro tra persone diverse, ciascuna con il proprio bagaglio di esperienze e sensibilità. Non incontreremo mai, lungo il nostro percorso, due persone esattamente uguali, neppure simili, neanche tra fratelli, che pur condividendo la stessa madre, lo stesso padre e lo stesso ambiente, crescono come individui totalmente diversi. È affascinante, e a volte doloroso, scoprire come persone così vicine a noi, legate da vincoli di sangue, possano avere visioni, reazioni e gusti così contrastanti dai nostri.
Nel cammino della vita, spesso ci scontriamo con questa realtà anche nelle amicizie. Ci aspettiamo di trovare qualcuno che rispecchi perfettamente il nostro sentire, che comprenda sempre il nostro punto di vista. Ma la verità è che ognuno di noi ha un percorso unico, e questo può portare a fratture, incomprensioni, sia in famiglia che nelle relazioni esterne. Non è una questione di mancanza di affetto, ma piuttosto una dimostrazione del fatto che siamo, in fondo, universi differenti.
Anche nell’amicizia, come in famiglia, ci sono persone che, pur affettuose, vicine e fedeli, non sempre ci arricchiscono come ci aspettiamo. Non perché non siano preziose, ma perché ognuno ha un ruolo diverso nella nostra vita. Alcuni ci stimolano intellettualmente, ci spingono a crescere; altri, semplicemente, ci stanno accanto con un affetto sincero e immutabile. E questo, già da solo, è un dono straordinario che non tutti hanno la fortuna di ricevere.
Non possiamo pretendere che ogni persona nella nostra vita riempia tutti i vuoti o soddisfi ogni nostro bisogno. Alcuni ci offrono stimoli, altri pace. Alcuni ci pongono delle sfide, mentre altri ci donano affetto. Entrambi sono indispensabili, perché ciò che conta davvero è il legame che si crea, il rispetto per le differenze e la capacità di riconoscere e apprezzare ciò che ogni persona porta nella nostra vita.
L’amicizia è proprio questo: accettare che l’altro non sia identico a noi, non abbia le stesse ambizioni o non reagisca allo stesso modo. Ma riconoscere che, in quella diversità, c’è un valore unico e insostituibile. L’affetto, la presenza e l’empatia non richiedono di essere il nostro riflesso nello specchio, ma solo di essere autentici. Una luce preziosa nella nostra esistenza!
E forse, proprio come accade con i fratelli, anche nelle amicizie impariamo a vedere l’altro non per ciò che ci manca, ma per ciò che ci offre. E così, ci arricchiamo reciprocamente, consapevoli che, pur essendo parte di percorsi distinti, siamo profondamente interconnessi. A volte ci sentiamo estremamente soli, incompresi, non supportati. E per non soccombere allo sconforto, dovremmo imparare ad amarci e a coccolare quotidianamente il nostro io, spesso smarrito o ferito, e a perdonarci.
Se a volte non ci sentiamo all’altezza delle sfide che questo nostro viaggio terreno ci pone davanti, dobbiamo ricordare che c’è un modo semplice, ma straordinariamente potente, per alleviare la nostra sofferenza: aiutare chi è meno fortunato di noi.
Quando ci dedichiamo agli altri, qualcosa dentro di noi cambia. In quel momento, smettiamo di guardare alle nostre mancanze o difficoltà con occhi di disperazione, perché ci rendiamo conto di quanto possiamo fare la differenza nella vita di qualcuno meno agiato. L’atto di aiutare non è solo un gesto di generosità verso l’altro, ma è anche un dono che facciamo a noi stessi. Ci permette di uscire dalla spirale del dolore personale e ci restituisce il senso del nostro valore, della nostra capacità di contribuire al benessere del mondo, per quanto piccolo possa sembrare il nostro gesto.
Aiutare chi è meno fortunato ci insegna la gratitudine, ci ricorda quanto possiamo essere forti nonostante gli eventi negativi e quanto, in fondo, siamo tutti connessi da una rete invisibile di sostegno reciproco. Non si tratta solo di alleviare la sofferenza degli altri, ma anche di scoprire un potenziale dentro di noi che spesso dimentichiamo di avere. Ogni volta che tendiamo la mano, riceviamo in cambio molto più di quanto offriamo. Ed è proprio in questi momenti che troviamo una profonda serenità, quella che nasce dal sapere che, pur con le nostre imperfezioni e fragilità, possiamo essere una fonte di luce per qualcuno.
Aiutare è un grande valore, non solo per chi riceve, ma anche per chi dona. E forse, in questo scambio di amore e solidarietà, troviamo la chiave per vincere le nostre sfide interiori e le nostre paure.” * S.S.C.*