“Lei, ingegner Ghinelli, sarà sindaco e anche se ha l’età per il vaccino, eccome se ce l’ha l’età, però non ha la priorità come categoria, di conseguenza niente vaccino!”.
Ma dopo tanto è riuscito a vaccinarsi, con la monodose Johnson & Johnson.
Però, dove e come ha ottenuto il vaccino, giustifica chiedersi:
gen. Figliuolo, ma cosa mi fa al vaccinando sindaco di Arezzo?! Figliuolo, bada bada! Sistema Sanitario di Regione Toscana, ma cosa ci combini con il Primo cittadino Alessandro Ghinelli?!! Governatore Giani, bada bada! Asl sud Est Toscana ma cosa gli fai al nostro settantenne inquilino di Palazzo Cavallo?!!!
Il sindaco Ghinelli ha rivelato, durante l’odierno Filo Diretto di Radio Fly con l’Amministrazione comunale , in onda ogni mercoledì, la sua lunga odissea per ottenere il vaccino anti coronavirus e come si è conclusa questa peripezia, andata avanti ben tre mesi, prima di ottenere, la somministrazione della tanto attesa prima dose.
Avendo eccome l’età per il vaccino, il sindaco si è vaccinato, sì, alla fine si è vaccinato , ma non ad Arezzo – presso il Teatro Tenda, messo a disposizione della campagna toscana di vaccinazione dal Comune capoluogo, o al Centro Affari – ma in America, come consorte di cittadina statunitense, la signora Marjorie Layden.
Hanno potuto più i fiori d’arancio a stelle e strisce – il matrimonio è del dicembre scorso – del cambio di passo impresso dal nuovo commissario all’emergenza epidemiologica, che anche in Toscana ha portato a migliorare la distribuzione del vaccino, dopo una prima fase lastricata di ritardi e costellata di disguidi e, soprattutto, complicata dalla priorità concessa a determinate categorie professionali.
Ritardi e disguidi vittima dei quali adesso si proclama anche il sindaco Ghinelli, che lo svela, in onda, a Giuseppe Misuri, patron di Radio Fly e conduttore del filo diretto.
“Il vaccino , sindaco ?”, gli chiede, dopo la serie di domande su malamovida e guai giudiziari, suoi e di altri, e Ghinelli non si lascia pregare e risponde, a denti stretti, con ostentata polemica, e non si può dire che abbia torto:
“Il vaccino? Sì, mi sono vaccinato, ma non in Italia, ad Arezzo, dove l’avevo chiesto già tre mesi addietro, ma mi sono sentito rispondere, in maniera glaciale, di non averne diritto, in quanto pur avendo l’età non rientravo in alcuna categoria prioritari, tipo magistratura e avvocatura”.
E, poi, a ruota ha aggiunto il lieto fine:
“Cosicchè, ho colto la prima occasione legittima, come consorte di cittadina americana. E , poiché, per il sistema americano, evidentemente, rientravo negli aventi diritto, ho avuto accesso al vaccino, con una telefonata e presentandomi, mezz’ora dopo, per la somministrazione”.
Ed è così che il sindaco Ghinelli ha soddisfatto una curiosità che non era una curiosità esclusivamente del conduttore di RadioFly ma di tantissimi in città.
E, per una volta, diciamolo pure, Ghinelli (giudicato a torto o a ragione ma spesso e volentieri, un sindaco un po’ assente e distante dalla città) ha avuto modo di raccontare un’esperienza che lo accomuna a tanti altri concittadini, che purtroppo per loro non hanno una moglie americana.
Buon per il sindaco!
Prima di fare una figura cosi meschina avrei preferito morire …