Ci hanno provato due consiglieri della maggioranza, non molto amati dalla maggioranza, Angelo Rossi e Mery Cornacchini con una interrogazione nell’ultimo consiglio comunale per cercare di porre riparo, almeno decentemente, al problema dei senzatetto.
La richiesta era più che ragionevole: permettere di coprire il servizio del dormitorio pubblico almeno per l’intera stagione invernale, visto anche i recenti casi che pesano sulla dignità di questa città.
Ma l’assessora al sociale non è sembrata molto interessata alla proposta trincerandosi dietro una serie di eccezioni da ragioniera, dimenticando la sicurezza ed il decoro di cui spesso si riempie la bocca, ma tralasciando forse anche il cuore che dovrebbe avere la precedenza su tutto il resto.
Del resto tutte le energie sono canalizzate alla città del Natale con le casette tirolesi che già sono in Piazza Grande, coprendo un periodo giusto giusto per una nostra proposta.
Anche se non piacerà a tanti (questa la capite dopo), l’Ortica propone di requisire tutte quelle belle casette in legno e farci dormire i senzatetto per tutto il periodo invernale.
Così sarà veramente celebrato il significato del Natale, quello della solidarietà, dell’amore tra la gente, dell’aiuto ai diseredati, agli invisibili, ai più poveri.
Perché è abbastanza deprimente che in una città come Arezzo sia solo una associazione privata la Fraternità Federico Bindi Onlus, gestita esclusivamente da volontari, ad interessarsi dei senzatetto.
Perché a questo punto saranno solo loro, se avranno le forze necessarie, a tenere aperto un dormitorio pubblico notturno per tutto l’inverno.
A titolo di esempio il consigliere Angelo Rossi ha già dato la sua disponibilità come volontario.
A volte una ruota panoramica in meno ed un cuore sociale in più può rendere più vivibile una città che ha bisogno disperatamente di riconquistare dignità e fierezza, serenità e gioia, perché la felicità è reale solo quand’è condivisa.
Così, pensando a una baraccopoli, Salvini avrebbe mandato le sue ruspe…