Il comune di Arezzo ha aderito subito alla mostra itinerante di Gustavo Aceves, un grande artista dell’arte contemporanea che esporrà dal 16 giugno al 14 ottobre le sue opere nei luoghi del centro storico aretino.
Ma probabilmente, nel concedere il patrocinio, l’attuale responsabile della cultura (il sindaco) ed il suo braccio destro (naturalmente destro), l’assessora Tanti, non avevano ben capito che le opere esposte non erano cavalli ma bensì barconi a forma di cavallo, quei barconi che oggi trasportano i disperati di tante migrazioni, di tanta gente in cerca di una vita migliore.
Sì perché la mostra si intitola: “Dalla parte dei vinti” ed i barconi a forma di cavallo evocano lo spostamento.
Ecco perché il viaggio dei cavalli di Aceves raffigura il viaggio dei popoli migranti, ed ecco perché questi cavalli itineranti sono mutilati, scheletrici, sopravvissuti, proprio come i migranti che vediamo arrivare nelle nostre coste.
Chissà se questa mostra sarà capita anche da chi ha dato il patrocinio, e chissà se la “linea dura” evocata dal sindaco sceriffo e dal braccio destro destro Tanti in un comunicato all’indomani dell’insediamento del nuovo governo, sarà accompagnata da provvedimenti umanitari che siano anche dalla parte dei vinti.
Ne va della nostra civiltà e della nostra cultura.