Una volta, a mezzanotte, andava la ronda del piacere e ognuno voleva godere in modo sano. Oggigiorno non più così. In special modo ad Arezzo e, in special modo, in centro, la notte gira indisturbata la ronda del dispiacere. E’ una calamità formata da bande di giovani cervelli grezzi, tutti ostinati ad alienarsi mettendo a segno i più svariati atti vandalici. Regolarmente impuniti per l’”assoluta mancanza di vigilanza e di controllo” nelle vie e vicoli della movida notturna, in cui si dipana il teppismo ai danni dell’ arredo urbano e della private proprietà. E il tanto decantato “ sistema delle famose telecamere, mai effettivamente installate a sufficienza”, nella maggioranza dei casi non offre il benché minimo deterrente e neanche l’opportunità di identificare i vandali, dando loro una faccia e presentando loro il conto dei danni.
Quella messa in atto dai soliti cervelli grezzi in via Madonna del Prato, nella notte scorsa di Halloween, poteva causare anche di peggio, come un incendio di grosse proporzioni, a giudicare dal gran falò (guardare la foto per farsi un’idea del rogo) appiccato intenzionalmente, accatastando tutto ciò che di infiammabile c’era da infiammare, davanti al garage di un privato. Un concittadino, a tal punto stufo di questo andazzo a cui nessuna autorità è in grado di mettere freno, che ha deciso di installare le telecamere a spese proprie.
E’ quanto scrive Andrea Franchi nel suo facebook. In un post sfoga la sua giustificatissima rabbia contro i piromani di Halloween e le conseguenze paventabili in termini di “propagazione delle fiamme all’intero palazzo se si fosse alzato il vento o i vandali avessero avuto altro materiale da aggiungere alla pira oppure se avessero spruzzato altro alcol”.
Il concittadino non le manda a dire neppure alle autorità, secondo lui (e secondo chi scrive non a torto) un po’ troppo inclini a ridimensionare in termini di ragazzate gli atti di vandalismo che dopotutto non culminano in danni peggiori, come appunto il falò appiccato nella notte di Halloween.
Ci va giù duro e a proposito di Prefettura, Questura e Comune scrive chiaro e tondo: “l’ endemica mancanza di vigilanza e di controllo è un concorso bello e buono in atto vandalico. Se potessi, li denuncerei”. Insomma, il suo “vergognatevi!” è diretto ai vandali, di ogni specie, e anche alle autorità. Come dargli torto?!
E, intanto, si frugherà in tasca, provvedendo a spese proprie ad installare la videosorveglianza, a protezione di casa sua che sta non chissà dove, ma in pieno centro, nelle vicinanze di un locale notturno, una discoteca, frequentata dalla movida in cui, in generale e da tempo, sguazza il vandalismo alcolico. Quelle bande di cervelli grezzi contro cui non c’è autorità in grado di gettare la rete. Pescando i piromani, gli imbrattatori di muri, i distruttori di arredi urbani e altre tipologie di autori di ragazzate che ragazzate non sono. Ad Arezzo si va avanti ridimensionando la gravità del fenomeno e contando i danni.
