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venerdì, Marzo 28, 2025
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Un’Arezzo da operetta intitolata il paese dei vigili campanelli

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Arezzo è una città da operetta intitolata Il Paese dei Campanellipardon, errata corrige Il Paese dei Vigili Campanelli, in cui la Polizia Municipale tiene tutto sotto controllo e non le sfugge niente, su neanche un palmo di territorio,  mentre in zone centralissime come Piazza Guido Monaco quei fenomeni degradanti, tipo risse, droga, bivacchi, furti,  come c’erano una volta sono un bruttissimo ricordo degli anni passati e tutto sommato tanto il centro storico quanto  le periferie, per non dire delle frazioni, dormono su due guanciali serenamente ogni notte.

L’unica pecca sapete qual è? E’ che questa Arezzo ricamata all’uncinetto sembra l’Italia del 1973 (il dubbio che nasce è se abbia già vinto il No al referendum del prossimo 4 di dicembre e conseguentemente siamo indietreggiati non di 30 anni, come paventano quegli odiosi del PD e un po’ di Forza Italia, insieme coriferi  del Sì, ma indietreggiati più di ben 4 lustri).

Quell’Italia – dicevo, sennò mi perdo in altri discorsi ndr –  dei burrascosi Anni ’70, tipo fim “La polizia incrimina, la legge assolve”. La ricama così una giornalista molto accreditata in campo locale,  ma non sto a spiegare nei dettagli questa concettuosa tela di neracronista Penelope,  in cui un poliziotto arresta enne volte lo stesso delinquente rimesso a piede libero enne volte dal Tribunale, assai complesso da lei disegnata, come non fosse stata già ricamata enne volte ;  basti qui dire che di  questo indietreggiamento  non ha colpa l’amministrazione comunale in carica a Palazzo Cavallo. La quale , comunque, è innocente di principio da  un anno e mezzo a questa parte. Semmai è colpevole la Giustizia in generale e, in particolare, il giudizio rappresentato dalla volontà elettorale che li ha mandati a governare. Non vado oltre, sennò mi perdo in altri discorsi, ndr.

Non vado oltre e mi ricollego al primo capoverso di questo mio discorso in cui c’è il  senso di una maratona televisiva andata in onda da Arezzo l’altra sera, su Italia 7, con uno schieramento di amministratori di giunta e di consiglio comunale, con due ali di supporter a latere  ed opinionisticamente avvalorata dalla presenza della citata  cronista cittadina (Barbara Perissi mi pare che si chiama ndr)  avente  il polso dell’andamento dello spread tra sicurezza reale e insicurezza percepita ad Arezzo.

Se ne sono sentite delle belle,  in mezzo a tanti luoghi comuni in generale. Tre le perle.

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La cronista in estasi: “I vigili urbani hanno un controllo del territorio molto forte”

Ad avviso della cronista, la quale tanto ci teneva a dire la seguente bufala: “Qui, facendo cronaca, mi è capitato di vedere che la Polizia Municipale ha un controllo del territorio forte, molto forte!”. Una bufala, appunto. Passo oltre.

La consigliera comunale (Mary Cornacchini se ho colto bene il nome ndr) appartenente al gruppo di maggioranza (OraGhinelli se non rammento male n.d. r )  della maggioranza (governa il centrodestra ad Arezzo ma non ne sono certo),  però presentata come una semplice cittadina, chissà mai perché ndr, risponde, con la sicumera di  un’operatrice professionista del 113 addetta alla Sala di Controllo,  alla domanda su quali sono le zone a rischio  in Arezzo.  E sciorina : “ Saione, i giardini del Porcinai ma, specialmente, Piazza Guido Monaco. Tuttavia,  la situazione è molto migliorata rispetto agli anni passati”. Come no! I più di noi  non si sono accorti di questo gran miglioramento, nè in particolare a Saione e né in generale nei dintorni della stazione ferroviaria. Poi sarà anche vero ciò che dicono gli attori dell’ Operetta Il Paese dei Vigili Campanelli, ma al grosso del pubblico non sembra che la trama sia questa. Comunque, andiamo innanzi.

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La qualunque cittadina consigliera comunale in estasi: “Saione, Giardini del Porcinai, Piazza Guido Monaco? Ora tutto bene!”

Ma il bello della diretta arriva con l’ingresso in scena del  vicesindaco Gamurrini, il quale esegue l’expertise all’opera d’arte abbozzata dall’amministrazione comunale per la gioia degli estimatori della sicurezza. Siamo all’apoteosi dello spettacolo: Arezzo è una città tutto sommato tranquilla, dice,  neanche fosse un imbonitore e non un amministratore della giunta erede di una città descritta ai tempi di Fanfani come una piccola Roma in preda agli Unni mentre oggi è rosa e fiori nonostante l’insicurezza sia la stessa che c’era ai tempi di Fanfani.

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Il conduttore televisivo e il vicesindaco tutti e due in estasi: “Arezzo è una città tutto sommato tranquilla”.

Gamurrini rutila tanti “faremo questo e faremo quest’altro” e, dopotutto,  è convincente il vicesindaco e anche troppo persuasivo quando descrive a parole la nuova illuminazione pubblica di cui l’amministrazione fornirà le zone buie della città, maggiormente esposte alla temperie della delinquenzialità latente.

Il vicesindaco è stato talmente probante la buona volontà dell’amministrazione comunale ( finalmente risoluta di cimentarsi in qualcosa di tangibile, dopo un anno e quasi e mezzo di surplace)  che il conduttore, non aretino, della trasmissione sul più bello si fa prendere dalla smania del successo: “Sìiiiiiiiii, ora mi ricordooooooo, – si altera – anni fa, giunto che fui di sera ad Arezzo, la trovai immersa nel buio più fitto, ora invece è illuminata come se il sole splendesse anche a mezzanotte”. Questi è  andato talmente in giuggiole che stava ribaltando anche il teleschermo!

Il flemmatico Gamurrini in persona gli ha sedato l’eccesso di entusiamo: “Bono…calma…per ora ci abbiamo pensato ma dobbiamo ancora installarli i punti luce”. L’Operetta è Il Paese dei Vigili Campanelli ma il da farsi è tanto. Tutto da allestire. Non solo nelle vetrine televisive.

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.
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