Onestamente apparire appare bene. Un bel volto, pacioso, simpatico, radioso.
Una inversione di tendenza rispetto al clichè a cui ci ha abituati la Lega Nord: quasi tutti uomini non particolarmente educati, anzi abbastanza trucidi e le poche donne, spesso austere, granitiche, talvolta antipatiche.
TIZIANA NISINI è assessore alle pari opportunità, provveditorato e patrimonio, politiche della casa presso il comune di Arezzo. Chissà se si sarebbe immaginata un futuro simile. Non si sa come sia stata catapultata a Palazzo Cavallo da San Gimignano. Si, provincia di Siena, la città delle torri. Insomma un’immigrata.
Tiziana, probabilmente arrivata in macchina e non con il barcone, non si è certo intimorita.
Passi se non si conosce ne una via del centro ne tantomeno le frazioni…
Imparerò. Passi se dal lavoro in banca mi devo occupare di case, appalti, terreni… Imparerò.
Il motto è: PRIMA GLI ITALIANI ! Meglio non dire aretini, altrimenti mi faccio fuori da sola.
E così Tiziana ha portato la percentuale degli assegnatari non stranieri al 75%. Prima erano di poco sopra il 50%. Bene, siamo contenti, ma non è questo il punto. Tiziana, ma quante sono le case da spartire?
Aspettiamo con ansia un piano di case popolari o semplici alloggi fuori dal mercato degli affitti liberi. Prima gli Italiani.E poi? Altri atti amministrativi? Nebbia, nebbia a banchi.
Chissà quanti aretino-italiani la conoscono. Boh, tanto arriveranno prima, dove non si sa.
Forse la Leghista senese non conosce Mario Melloni, democristiano, poi comunista, giornalista di razza.
Dal 1967 al 1982, scrisse ogni giorno un tagliente corsivo in prima pagina de L’Unità.
Uno memorabile fu dedicato all’allora segretario nazionale del PSDI, Cariglia.
“ Si apri una porta e non entrò nessuno: era Cariglia”. No, caro Fortebraccio, era la Nisini…