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Le promesse da marinai di Ghinelli e Tanti…

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– Era l’estate del 2015 e Alessandro Ghinelli prometteva agli sportivi aretini uno stadio nuovo da realizzare in partenariato tra pubblico e privato. Naturalmente oggi non c’è traccia di nessuna operazione che vada in tal senso.

– Era l’estate 2015 quando l’assessore allo sport del comune di Arezzo Lucia Tanti prometteva la una soluzione per la questione campi di allenamento della prima squadra dell’Arezzo calcio. Naturalmente oggi non c’è più traccia del seguito di quella promessa, che prevedeva l’utilizzo dei campini di fronte allo stadio Città di Arezzo. In questo caso Tanti prometteva la chiusura di un accordo con la famiglia Funghini, proprietaria dei campini, nonostante che gli accordi si facciano in due e i Funghini non abbiano, ancora oggi, alcuna intenzione di starci (chiedono in cambio terreni edificabili per un valore pari a circa 1milione…).

In entrambi i casi si è trattato di promesse da marinaio (immaginate la Tanti vestita alla marinaretta?) che però hanno fruttato qualche voto in più e un po’ di fiducia provvisoria da parte degli sportivi raggirati.

Mai come quella volta della promessa che fece a qualche mese dalla rielezione di Lucherini l’allora assessore allo sport Civitelli, che prima di segnalarsi per spese pubbliche in siti web porno visitati a gogo dal palazzo comunale, presentò il plastico del nuovo stadio di Arezzo in una conferenza stampa affollatissima. Di quello stadio fu costruita solo un’immansa e inutile (per capienza) curva senza nemmeno la copertura prevista. Il risultato è stato quello di sperperare soldi pubblici senza pensare alla manutenzione dell’impianto. Impianto che oggi versa in condizioni penose ed è in buona parte inutilizzabile (maratona inagibile).

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Pietro Aretino
Pietro Aretino
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco, che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo, scusandosi col dir: "Non lo conosco"! » (Ironica epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio[1]) È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò.

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