Ah, Castiglion Fiorentino! Città che mai dorme… anzi, più che dormire sembra sonnecchiare sotto il peso di buche e cartacce, in un teatro tragicomico che il gruppo Rinascimento Castiglionese ha deciso di mettere sotto i riflettori, armato di interrogazioni e buona volontà. Un vero e proprio “Rinascimento”, ma all’ombra di un asfalto da guerra, erba alta da giungla tropicale e illuminazione pubblica a effetto “luci spente”.
Partiamo dalla Via dei Bersaglieri, che oggi più che un viale sembra un campo minato: le buche, signori, sono diventate cittadine onorarie. Aspettano da anni un intervento di asfaltatura che pare un miraggio in mezzo al deserto della manutenzione urbana. Chissà, forse sono lì per testare la resistenza delle sospensioni delle auto o per insegnare ai cittadini l’arte dell’equilibrismo.
Proseguendo, la natura ha preso il sopravvento tra Via Serristori e Via A. Moro: erba alta che cresce indisturbata come se il prato fosse diventato un ecosistema protetto. Chissà se è un nuovo progetto di bio-diversità o solo una dimenticanza burocratica? Gli sfalci sono in calendario o forse in un calendario di un altro secolo?
Passando al Palazzetto dello Sport, la domanda è d’obbligo: manutenzioni ordinarie e straordinarie? O si intende lasciare tutto in un perfetto stato di “antichità funzionale”? Magari si pensa di farci un museo delle rovine sportive.
Non meno urgenti, le segnalazioni di illuminazione pubblica “a sorpresa”: luci che si spengono nei momenti meno opportuni, trasformando la città in una specie di escape room notturna dove il pericolo è dietro l’angolo… o meglio, dietro il lampione non funzionante.
Il gruppo Rinascimento Castiglionese, con la sua lista infinita di domande, suggerisce un lavoro che dovrebbe essere scontato: curare la città, garantire sicurezza e trasparenza. Ma invece di applaudire, i cittadini guardano attoniti: si può chiamare “rinascimento” questo lento declino delle infrastrutture e della gestione?
Alla fine, c’è da chiedersi se non stiamo assistendo a un vero e proprio surrealismo amministrativo, con opere incompiute, contributi misteriosi, videosorveglianza che forse vede ma non protegge, e incendi di cui non si sa nulla. La domanda più importante però è: sarà mai possibile vedere un “Rinascimento” reale o resteremo a fare domande mentre le buche si moltiplicano come funghi?
In attesa di risposte che non arrivano, Castiglion Fiorentino resta il palcoscenico perfetto di questa tragicommedia urbana, dove il pubblico spera in una svolta… ma intanto continua a schivare buche e a inciampare nell’erba alta.
L’Ortica consiglia: tenete d’occhio la segnaletica, non si sa mai, magari un giorno segna la via per il tanto agognato vero rinascimento.