Sembra latte. Ma quale latte?
La mozzarella nasce dal latte. Questo lo sappiamo tutti. Ma… che latte?
Latte fresco? Pastorizzato? UHT? In polvere? Italiano? Estero? E da dove, esattamente?
Proviamo a fare una cosa semplice: leggiamo l’etichetta. Troveremo 4 ingredienti:
latte, fermenti lattici, caglio, sale.
Semplice? Non proprio.
C’è un ingrediente “fantasma” che fa tutta la differenza.
➤ Acidificazione: naturale o chimica?
Per ottenere una mozzarella serve acidificazione.
E qui si dividono due mondi:
-
🧪 Industriale → acidificazione chimica
-
🧫 Artigianale → fermentazione naturale
Come distinguerle? Cercate in etichetta correttori di acidità come:
-
acido citrico
-
acido lattico
-
sorbato di potassio
Se ci sono, siete di fronte a una mozzarella industriale acidificata chimicamente.
Un trucco per produrre più in fretta, più facilmente e… con meno sapore.
🕒 La fermentazione artigianale richiede fino a 4 ore, ma il risultato è una mozzarella più digeribile e con l’80% di lattosio in meno.
➤ Mozzarella da pizzeria: una storia a parte
La mozzarella che finisce sulla pizza? Spesso è ottenuta da:
-
cagliate congelate o conservate
-
latte in polvere
-
proteine riassemblate
-
formaggi fusi
Una combinazione che taglia i costi… e la qualità.
➤ MOZZARELLA “FREE FUROSINA”
Conosci la furosina? È una molecola prodotta durante la lavorazione industriale del latte.
📌 Valori limite imposti dal Regolamento UE 2527/98/CE:
-
12 mg/100g di proteine (mozzarella da latte vaccino o bufalino)
-
10 mg/100g (per mozzarella DOP)
Il problema? La furosina danneggia l’intestino, entra nel sangue e sovraccarica i reni.
Un “regalino” tossico che il tuo corpo si ritrova a dover smaltire.
➤ Siamo ciò che scegliamo di mangiare
Sì, è possibile produrre mozzarella persino da latte in polvere.
Ma la domanda è:
👉 Vogliamo essere consumatori passivi o persone consapevoli?
Ogni scelta alimentare costruisce il nostro corpo, ogni giorno.
E decide la nostra salute, energia, longevità e immagine.
Conoscere è potere.
Scegliere è libertà.