Non tutti invecchiamo allo stesso modo.
L’invecchiamento è un processo soggettivo e non sempre coincide con l’età anagrafica. Esiste una molecola nel sangue che può indicarci a che punto siamo nel nostro percorso di senescenza cellulare: si chiama omocisteina.
Cos’è l’omocisteina e perché è importante?
Un semplice esame del sangue può rivelare i livelli di questa molecola. Se il valore supera i 12 micromoli/litro, è un campanello d’allarme. Indica spesso un’alimentazione carente di vitamina B12, acido folico e vitamina B6, nutrienti fondamentali per il corretto metabolismo dell’omocisteina.
Valori elevati possono:
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Accelerare il processo di invecchiamento cellulare;
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Compromettere il DNA;
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Aumentare il rischio di patologie vascolari;
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Danneggiare il cervello, favorendo l’insorgenza di demenza.
Perché non se ne parla abbastanza?
Siamo abituati a concentrarci sul colesterolo, ma trascuriamo l’omocisteina, che rappresenta un indicatore altrettanto cruciale della nostra salute. Fortunatamente, non servono farmaci per tenerla sotto controllo: una corretta alimentazione è il miglior rimedio.
Cosa mangiare per abbassare l’omocisteina?
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Vitamina B12: presente in pesce, uova, carni bianche e rosse, formaggi, latte, alghe, lievito di birra, noci macadamia.
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Acido folico: in tutte le verdure a foglia verde (da consumare crude, perché la cottura lo distrugge). Inserire verdura cruda in ogni pasto.
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Vitamina B6: abbondante in carni bianche, pesce, spinaci, patate, legumi e frutta (esclusi gli agrumi).
Consigli pratici
È utile monitorare i propri livelli di vitamina B12 e acido folico nel sangue, soprattutto se si assumono da tempo farmaci antiacido (inibitori di acidità gastrica), che possono favorire l’accumulo di omocisteina.
Non esistono farmaci risolutivi contro l’omocisteina alta: la soluzione è una dieta consapevole e bilanciata. Ricorda: la salute inizia nel piatto.
Buona giornata, in salute.