Negli ultimi anni, la Toscana è diventata il teatro di una battaglia silenziosa ma determinata, dove comunità locali, movimenti ambientalisti e cittadini si stanno unendo per difendere il proprio territorio dalla speculazione e da progetti che minacciano l’equilibrio ambientale e sociale. Dai crinali del Pratomagno alle pendici del Monte Amiata, passando per le valli del Mugello, il grido di allarme è chiaro: il progresso non può essere sinonimo di distruzione.
Pratomagno: una strada asfaltata che divide
Il Movimento Pratomagno Senza Asfalto è in prima linea nella protesta contro il progetto di asfaltatura della strada di crinale del Pratomagno, un’opera dal costo esorbitante di 1,8 milioni di euro, finanziata con fondi europei. Il progetto, criticato per la mancanza di una valutazione di impatto ambientale, rischia di compromettere un’area protetta del sito Natura 2000, habitat di specie a rischio come il rospo ululone. L’impermeabilizzazione del suolo, inoltre, aggraverebbe il rischio idrogeologico di una zona già fragile.
“Perché non investire nella manutenzione dello sterrato, meno costosa e più rispettosa dell’ambiente?” si chiedono i cittadini. La risposta, purtroppo, sembra risiedere nella logica degli appalti e nella corsa ai fondi europei, che spesso privilegiano grandi opere speculative piuttosto che interventi piccoli ma essenziali.
Energia rinnovabile o greenwashing?
Il dibattito si estende anche ai progetti di energia rinnovabile, come il controverso impianto eolico sul Monte Giogo di Villore, nel Mugello. Nonostante la scarsità di vento nella zona, il progetto prevede l’installazione di pale eoliche che richiedono un enorme dispendio di risorse, con impatti devastanti sul suolo, sull’acqua e sulla biodiversità. Specie protette come il grifone e l’aquila reale rischiano di scomparire, mentre i boschi vetusti, regolatori climatici e alleati contro le alluvioni, vengono abbattuti senza remore.
“L’Italia è il paese del sole, non del vento”, ricorda Fabrizia, un’attivista del movimento TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione). Eppure, invece di puntare sul fotovoltaico in aree già cementificate, si continua a promuovere progetti insostenibili, spesso mascherati da “greenwashing”.
Geotermia: un caso emblematico
Sul Monte Amiata, la geotermia rappresenta un altro fronte caldo. Con otto centrali già operative e altre venti in progetto, l’impatto ambientale e sanitario è diventato insostenibile. Le falde acquifere, fondamentali per l’approvvigionamento idrico del grossetano, sono state danneggiate in modo irreversibile, mentre i metalli pesanti emessi dalle centrali continuano a minacciare la salute degli abitanti. Nonostante le proteste e gli studi scientifici che evidenziano i danni, la Regione Toscana sembra voler ignorare le richieste dei cittadini, privilegiando gli interessi di grandi aziende come ENEL.
Una lotta per il futuro
I movimenti ambientalisti toscani non si limitano a protestare: propongono alternative concrete. Dal fotovoltaico integrato nelle aree industriali alla riduzione degli sprechi energetici, passando per una gestione più sostenibile del territorio, le soluzioni esistono. Ma per realizzarle, è necessario un cambiamento radicale nelle politiche regionali e nazionali, che oggi appaiono sempre più schiacciate tra gli interessi delle lobby e la pressione dei capitali internazionali.
“La distruzione del nostro ambiente non può essere il prezzo da pagare per uno sviluppo insostenibile”, affermano i rappresentanti del Movimento Pratomagno Senza Asfalto. “Dobbiamo essere lungimiranti e consegnare alle generazioni future un territorio inviolato, non un deserto di cemento e pale eoliche”.
La speranza di Pulicciano
In questo contesto, piccole comunità come quella di Pulicciano, nel comune di Castelfranco Piandiscò, rappresentano un faro di speranza. Qui, un gruppo di famiglie ha dato vita a una comunità solidale, basata sulla condivisione e sul rispetto dell’ambiente. Il cartello all’ingresso del paese, “Rallentare: in questo paese i bimbi giocano ancora per strada”, è un monito e un invito a ripensare il nostro modo di vivere.
Mentre il sole tramonta dietro il Monte San Michele, il panorama mozzafiato che si gode da Pulicciano ricorda a tutti che la bellezza e la salvezza del territorio sono ancora possibili, ma solo se si crede nel cambiamento e si lotta per difenderlo.
“Il principio del dominio dell’uomo sulla natura è divenuto l’idolo al quale si sacrifica tutto.“ (Max Horkheimer – Eclisse della ragione)