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sabato, Marzo 22, 2025
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Arezzo, analisi e strategie: cosa manca per il salto di qualità?

L'Arezzo tra passato e presente: un'analisi tattica per capire cosa manca alla squadra per competere al meglio in Serie C

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L’anno scorso, l’Arezzo ha seguito il gioco dinamico impostato da mister Indiani, puntando molto sulle fasce. Pattarello, con i suoi strappi, ha deciso diverse partite, supportato inizialmente dalla regia di Settembrini e, nella parte finale, da Guccione. Spesso entrambi hanno sfruttato la qualità nei passaggi, con Mawuli come perno davanti alla difesa e un Coccia capace di incisive progressioni sulla fascia. Questo sistema aveva messo Gucci nelle condizioni ideali per segnare ben 12 gol.

E quest’anno?
Abbiamo un Egunseye che sembra poco adatto al nostro gioco, un Tavarnelli con un buon senso della porta e la voglia di cercare il tiro, un tenace Righetti e un affidabile Chiosa. Tuttavia, nonostante due punti in più rispetto alla fine del girone d’andata dello scorso anno, c’è qualcosa che non funziona.

Le principali criticità sembrano essere:

  • Lentezza in marcatura: manca rapidità nel chiudere gli avversari;
  • Impostazione poco programmata: scarse pressioni efficaci per il recupero della palla e difficoltà nel creare soluzioni di passaggio per il mediano.

In fase offensiva, occorre costruire schemi più fluidi. Per esempio:

  1. Quando la palla arriva a Guccione, deve subito aprire a sinistra per Pattarello, che dovrebbe tagliare verso il centro, pronto a ricevere un cross. Questo va finalizzato con un tiro al volo (di sinistro, se il passaggio è basso) o con un colpo di testa sul secondo palo, se il cross è spiovente.
  2. Se l’azione si sviluppa a destra, si può fingere il passaggio a Pattarello e aprire sul centravanti. Quest’ultimo, spalle alla porta, dovrebbe combinare con il mediano o il terzino sinistro. Quest’ultimo deve avanzare verso il fondo per poi crossare, con gli esterni pronti a chiudere l’azione al centro e il centravanti sempre sul secondo palo. In caso di perdita del possesso, il mediano deve coprire per evitare ripartenze avversarie.

Infine, i calci piazzati: è fondamentale prepararli meglio, soprattutto sui corner, dove finora non abbiamo mai colpito di testa in modo efficace.

Conclusione:
Serve maggiore rapidità nelle azioni e schemi chiari sia in difesa sia in impostazione d’attacco. Altrimenti, rischiamo di rimanere una squadra mediocre di Serie C. Lavoriamo per migliorare!

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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