Caro Riccardo,
tanti ricordi di vita ci legano e ogni giorno che passiamo insieme, sento che non sono mai davvero sola. Se un giorno ti sembrerà di camminare senza di me, ricordati che io ci sarò nei tuoi piccoli gesti, nelle cose semplici, come la luce che accendi quando fai tardi al computer e il mondo intorno, a te, dorme. In quei silenzi mi ritroverai. Sono le mie ore quelle: dalla mezzanotte alle 03.00 dove io, ho sempre potuto finalmente vivere una vita mia senza le richieste incessanti della famiglia. Pensami. Parlami! Sarò al tuo fianco, ti ascolterò e il tuo intuito ti darà la mia risposta alle tue domande. L’universo risuonerà per noi. Ricordati ciò che ti ho trasmesso: oltre il regno animale, vegetale, minerale esiste il regno dell’invisibile che poi tanto invisibile non è, basta spegnere la mente che “mente”, troppo inquinata dal pensiero unico e accendere l’anima, ascoltare l’anima. Fidati sempre del tuo istinto. Insegui la direzione della rondine. Ricordati della mia poesia preferita: “Ognuno sta solo sul cuor della Terra, trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.” (Salvatore Quasimodo).
Per non sentirti solo devi coccolare e proteggere “il bambino” che è in te, che tutti noi abbiamo dentro di noi. Non permettere a nessuno di ferire, sminuire, quel bambino, abbine estrema cura! Rafforzarlo ogni giorno di più e non ti sentirai più solo. Non troverai mai un altro Riccardo simile a te, fattene una ragione, come io non ho mai trovato una Sabrina che risuonasse con i miei pensieri e desideri, ma nella vita non si perde mai, o si vince o si impara, e si impara a volersi molto bene. Se si vuole! Certo! Occorre tanto allenamento. Sappi che che se ascolterai questo mio consiglio ti verranno delle “spalle larghe così” e che nulla potrà mai più destabilizzarti, neanche un dolore feroce, neanche una perdita immensa, perché riuscirai a trovare comunque un lato positivo nel terribile accadimento. C’è! Sempre! Ne sono sicura! Va scovato! E amerai stare con te stesso. Ti farai compagnia, ti completerai! Con questo non voglio dire che non devi abbracciare il mondo e i passeggeri di questo tuo treno della vita, anzi..ma vivrai della tua luce, irradierai luce anche per chi intorno a te ne avra’ bisogno. È bello diventare anziani sai? Intanto si vince la lotteria della vita perché diventare anziani vuol dire che non si è morti strada facendo da giovani. E poi, Riccardo mio, quanta saggezza si acquisisce!! Non vorrei tornare giovane o di mezza età! Se proprio avessi desiderio di immortalità chiederei di cristallizzarmi, ora, a quasi settant’anni con tre figli, quattro con una figlia acquisita e, per ora, nove nipoti. È una vita completa, dove ogni momento lo vivo appieno con la saggezza del “qui ed ora”.
So quanto sia stato complesso crescere insieme. Non è stato facile, e tu, con la tua energia da ragazzo, mi hai sempre messa alla prova. Hai avuto un cammino impegnativo, e mi hai fatto tribolare come nessun altro, tra le mie sorelle più piccole, la figlia di tuo padre e tuo fratello e tua sorella, mettiamoci dentro anche tuo papà, ma da qualche anno, con la maturazione dei lobi frontali, che pare che avvenga intorno ai 28 anni, sei diventato un’altra persona, serio, caparbio nelle tue scelte, amorevole e attento ai miei bisogni. Non passa giorno senza che tu mi dica : “Mamma, ti voglio bene!” e questo, per me, è il dono più bello che mi puoi fare! Un dono prezioso che custodisco con gratitudine e che nutre la mia anima.
Ti ringrazio anche per aver condiviso con me, con tua sorella e tuo fratello, il mio amore per la natura e per le piccole creature che hanno riempito, su mio volere, la nostra casa: i tre cani, i quattro gatti, gli acquari e le tartarughe, i tanti fiori delle nostre terrazze, quando ero nel pieno della mia energia e potevo stare dietro, con efficienza, a tutto! Spero che porti con te il ricordo di questo amore, del prendersi cura della vita fino alla fine. È stato un periodo bellissimo, faticoso, ma il più intenso della mia vita, quello che custodisco con più amore nel mio cuore.
Mi dispiace, invece, che il rapporto con tuo padre non sia stato come desideravi. Avendoti avuto oramai a 60 anni, è stato un padre distante, più simile a un nonno. Vi somigliate come specchi riflessi, eppure so quanto avresti voluto una presenza paterna più vicina e affettuosa. Una guida più autorevole e meno autoritaria. Anche questo ha reso il nostro legame ancora più forte: soli, ci siamo supportati e compresi, e quel dialogo sincero che abbiamo costruito è sempre stato, per noi, un dono prezioso. Ricordi quando io, dopo aver fatto visita ai tuoi fratelli più grandi la sera prima del sonno, per sapere i loro pensieri o crucci più intimi del giorno appena trascorso, venivo nel tuo lettone e ti dicevo: “tu ti giri e io ti abbraccio” e ci addormentavamo di schianto così? Poi a tarda notte mi svegliavo e sgusciavo per raggiungere vostro padre per non farlo sentire trascurato…
Quando un giorno sentirai la mia mancanza, sappi che in supporto, ti lascio, oltre a quella legittima e una buona parte della disponibile, un’altra piccola eredità: la mia moltitudine di fotografie, i miei lavori artistici, e i miei tanti miei testi. Sai che ho sempre amato molto scrivere, e lì ritroverai tanto di me. In ogni immagine e in ogni parola, quando ne sentirai il richiamo, ritroverai un pezzo del mio mondo, del mio sguardo, e spero che questo ti faccia sentire che sarò sempre accanto a te, ma saranno sopratutto gli insegnamenti che ho potuto trasmetterti da adulto (anche se io stessa non sono una maestra, ma solo una allieva di questa vita), a spianarti un po’ il tuo percorso. Non si smette mai di imparare e non esistono scuole per genitori. Si fa quel che si può con le energie che si hanno, tante o poche di cui, il Creatore, in diversa misura, ci ha dotati… Lo dicono tutti: fare “un buon genitore” è forse la più ardua impresa che ci riserva la vita di fare, per cui a priori, ti voglio chiedere scusa se non sono, secondo il tuo sentire, sempre stata all’altezza. Non esistono madri perfette. Scusami! Ho ricevuto anche così poco dai miei genitori, affettivamente parlando, che più di così non ho saputo fare, dare. Non ho avuto esempi edificanti genitoriali, anche se i tuoi nonni materni erano due brave persone.
E ora, l’unica cosa che ti chiedo è che, quando saranno passati, spero, almeno settanta anni dalla mia dipartita, tu scelga di venire a riposare vicino a me. È una promessa che mi hai già fatto, su mia esplicita richiesta e il tuo assenso mi ha riempito e mi riempie di pace, di gioia. So che sarai di parola. Ovunque deciderai di vivere su questo pianeta, d’ora in poi, non dimenticarti di dare disposizione di raggiungermi, quando scenderai dal treno della vita e sappi che non si sa a quale stazione. Non tutti possono essere longevi come tuo padre anche se te lo auguro di cuore! Sii felice e non permettere a nessuno che questo non possa accadere. Ricordati…fare il bene del prossimo, ascoltare il tuo angelo per percorrere una giusta via, invece del tuo diavolo che cercherà di irretirti ad ogni passo di vita, (albergano entrambi in ognuno di noi), e ricercare la felicità, che non vuol dire ricchezza, ma essere liberi da ricatti, da debiti, avere da scegliere come impiegare il tuo tempo, che oltre la salute del tuo corpo, del tuo tempio, e’ la cosa più preziosa che hai…vuol dire vivere la VERA vita! (Non quella che ci fa credere il “mainestreem”con la rincorsa al suo consumismo sfrenato che rende prigionieri, per tutta la vita, come il criceto nella ruota).
Abbi cura di te! Ti auguro di costruirti una famiglia semplice e felice!!!! Impara dai nostri errori.
Con tutto il mio cuore,
Mamma.