C’è un legame tra il comportamento dell’Arezzo di serie D e quello di oggi nella categoria superiore. Si tratta del fatto che in entrambi i casi assistiamo ad un campionato a fasi alterne, a fasi esageratamente alterne.
Ad un girone di andata difficilmente decifrabile, anche se complessivamente appena sufficiente (viste le aspettative iniziali), segue un periodo di uno o due mesi nel quale gli amaranto sprofondano in una fossa delle Marianne del rendimento. Arrivano addirittura a toccare il fondo, riuscendo a perdere con merito contro le ultime della classe.
C’è poi una rinascita dell’Arezzo ai primi cenni di primavera, una rinascita ai livelli delle migliori.
Questo si è verificato lo scorso anno in serie D (ricordate la sconfitta di Terranuova, per tutti finale, decisiva…) e in questo campionato ( a Olbia, ma non solo). C’è qualcosa di elettrizzante in tutto questo, perché è proprio nel momento peggiore che comincia la rinascita e porta a risultati insperati (speriamo che succeda anche quest’anno).
La retrocessione era lì, a un tiro di schioppo e ora in poche partite ne siamo fuori, indiscutibilmente fuori. Anzi siamo addirittura tra le favorite per partecipare ai Play Off promozione. Il meccanismo di quest’ultimi non lascia spazio a molti sogni, ma il solo partecipare per l’Arezzo sarà eventualmente un traguardo non indifferente (quello che la società si era prefisso a inizio campionato).
Pattarello, Guccione e soci stanno costruendo questa realtà (1-3 a Pineto) e noi sportivi ora ci divertiamo a seguire gli amaranto ( a differenza di quel che succedeva qualche tempo fa).
Intanto che tutti giochiamo alla riscossa, sarà bene ricordare alla società che questi sono i momenti nei quali si costruisce una squadra favorita per il prossimo anno. Forza quindi, fateci sognare, come avete più volte dichiarato pubblicamente.
oh stiamo a vedere quante dura …