Arezzo: “La vita come ricerca, la vita come arte, la vita come amore”, dal 9 novembre mostra fotografica su Ugo Spirito
Sabato 9 novembre alle 17,30 sarà inaugurata alla Casa dell’energia la mostra “La vita come ricerca, la vita come arte, la vita come amore.
L’opera e il pensiero di Ugo Spirito nel quarantennale della morte”.
La mostra è organizzata dal Comune di Arezzo, città natale del filosofo, in collaborazione con Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (del grande storico reatino ricorrono i 90 anni dalla nascita), Fondazione Guido D’Arezzo e Casa dell’energia – Urban center”.
In mostra fotografie inedite che rappresentano la vita pubblica e privata di Ugo Spirito in un periodo che intercorre tra gli anni Dieci e gli anni Settanta del Novecento.
Una carrellata di immagini che, attraverso la vita del filosofo, costituiscono un importante documento della storia culturale italiana.
Di particolare interesse le testimonianze della sua attività per l’Enciclopedia Italiana e nel mondo accademico e dei suoi viaggi in Unione Sovietica e in Cina.
Fino al 23 novembre, dal lunedì al sabato, in orario 14,30 – 19,30.
Ed è proprio durante l’ultimo giorno della mostra che si terrà un convegno sull’opera di Ugo Spirito con le relazioni di Hervé Antonio Cavallera, Rodolfo Sideri, Danilo Breschi, Giuseppe Parlato, Alessandra Cavaterra.
Nell’occasione sarà presentato l’inedito di Ugo Spirito, curato da Gianni Scipione Rossi con la postfazione di H.A. Cavallera, dal titolo: Filosofia della grande civilizzazione.
La “rivoluzione bianca” dello Scià (Luni Editrice, 2019).
Ugo Spirito, nato ad Arezzo nel 1896, morto a Roma nel 1979, è stato uno dei massimi filosofi italiani del Novecento. Dal 1933 al 1971 ha insegnato nelle università di Pisa, Messina, Genova e poi Roma.
Allievo di Giovanni Gentile, è stato redattore dell’Enciclopedia italiana per la filosofia, l’economia e il diritto, redattore (1920) e successivamente (1947) direttore del Giornale critico della filosofia italiana, fondatore e direttore (1927-35) con Arnaldo Volpicelli dei Nuovi studi di diritto, economia e politica, socio nazionale dei Lincei dal 1969 e presidente della Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici.
Si è occupato in un primo periodo di problemi giuridici (Storia del diritto penale italiano, 1925, Il nuovo diritto penale, 1929) e di economia corporativa (Critica dell’economia liberale, 1930, I fondamenti dell’economia corporativa, 1932, Capitalismo e corporativismo, 1933, Dall’economia liberale al corporativismo, 1939) per poi virare verso la ricerca teoretica, dapprima come seguace dell’attualismo, poi come critico di esso, pervenendo alla formulazione del problematicismo.
Tra le sue opere: La vita come ricerca. Scienza e filosofia. La vita come arte. Il problematicismo. La vita come amore. Critica della democrazia. Il comunismo. Dall’attualismo al problematicismo. Ho trovato Dio. Guerra rivoluzionaria.